Hakan Sukur, dall’Inter a Uber: “Erdogan mi ha tolto tutto”
Intervistato dal giornale tedesco Welt am Sonntag, Hakan Sukur – ex attaccante dell’Inter e della nazionale turca – ha raccontato i suoi problemi finanziari (e non), in seguito a dei dissapori con il premier turco Erdogan, che lo hanno portato a emigrare negli Stati Uniti e a diventare un autista di Uber.
SPIRALE NEGATIVA – «Erdogan si è preso tutto ciò che era mio: il diritto alla libertà, il diritto di espressione e il diritto di lavorare. Non mi rimane nulla». Con queste parole si apre l’intervista al Welt am Sonntag di Hakan Sukur, ex attaccante che ha vestito anche la maglia dell’Inter e, fino a qualche anno fa, una vera e propria istituzione in Turchia. Una popolarità che era stata usata proprio dal premier turco in politica, fin quando non sono iniziati i dissapori che hanno portato l’ex giocatore a entrare in una parabola discendente, fino a doversi trasferire negli Stati Uniti: «Quando me ne sono andato dal mio paese hanno imprigionato mio padre e mi hanno confiscato tutti i beni. Sono andato in California dove ho gestito una caffetteria per un po’, ma venivano spesso a farmi visita delle persone strane. Sono stato accusato di aver avuto un ruolo nel colpo di stato, vengo additato come terrorista e traditore, ma io non ho fatto nulla. A oggi nessuno ha saputo ancora indicarmi quale fosse il mio ruolo nel golpe. Io adoro il mio Paese».