CONI, FIGC e Lega Serie A a Draghi: «Infrastrutture in condizioni critiche»
CONI, FIGC e Lega Serie A hanno inviato una lettera al presidente del Consiglio, Mario Draghi, per denunciare le condizioni decisamente critiche delle infrastrutture sportive che mettono un freno allo sviluppo dell’intero sistema
LETTERA – Il presidente del CONI Giovanni Malagò, il presidente della FIGC Gabriele Gravina e il presidente della Lega di Serie A Paolo Dal Pino hanno inviato oggi una lettera al presidente del Consiglio dei Ministri Mario Draghi, titolare della delega governativa per lo sport, invitandolo ad affrontare il tema dell’impiantistica. Un appello a prendere visione delle condizioni decisamente critiche delle infrastrutture sportive e del difficile momento che sta vivendo il calcio italiano.
Le infrastrutture sportive nel nostro Paese versano in condizioni decisamente critiche e
rappresentano, nei fatti, un freno allo sviluppo e alla crescita del sistema nel suo complesso.
Ciò che troviamo però ancora più increscioso, se non addirittura nocivo, è la continua
insicurezza sulle procedure in argomento che condiziona e scoraggia qualsiasi investimento
nel settore.
È proprio di qualche ora fa la notizia dell’ennesimo ricorso che rallenta la definizione, e quindi la realizzazione, del progetto di riqualificazione urbana del cosiddetto ‘Viola Park’, dove sorgerà il centro sportivo della Fiorentina destinato ad ospitare anche il settore femminile e tutte le formazioni giovanili, che ha già ottenuto le necessarie autorizzazioni. Nel mondo del calcio sono diversi gli investimenti, come quello di Firenze, che rischiano di essere vanificati dalla burocrazia esasperante e dall’ostruzionismo autolesionistico di associazioni che non riconoscono la legittimità delle procedure stabilite dalla legge.
È nostra intenzione coinvolgere il Governo su un piano di riqualificazione dell’impiantistica sportiva, magari anche trovando un riconoscimento specifico nel Recovery Plan di prossima definizione, che consenta all’Italia di avvicinarsi agli standard europei. Una nuova generazione di stadi porterebbe, infatti, vantaggi immediati, soprattutto in termini occupazionali, e sarebbe un grande volano per l’economia del nostro Paese.