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ESCLUSIVA IN − Serena: «Inter-Milan sarà derby intenso. Stimo Inzaghi per…»

Aldo Serena, ex calciatore di Inter e Milan, ha parlato in esclusiva a Inter-News.it. Il glorioso attaccante vincitore della Coppa Uefa nella stagione 1990/1991 con la maglia nerazzurra ritiene entrambe le squadre pretendenti allo Scudetto e si aspetta una partita di alta qualità. Anche il suo ricordo dei derby giocati.

Serena, lei ha giocato sia per Inter che per Milan, quindi conosce bene cosa si prova prima di un derby. Ci può descrivere in poche parole cosa si respira in squadra e nella città nei giorni precedenti alla partita?

Quando ho giocato io di solito non capitava il derby alle prime partite di campionato. A settembre con il gran caldo. L’atmosfera del derby è la nebbiolina in un San Siro stracolmo di gente in mezzo alle brume autunnali. Sarà un derby intenso, entrambe le squadre sono partite molto bene. Anche se ci sono stati vari cambi, forse più al Milan nella zona centrale del campo, nella metà. Anche l’Inter ha cambiato ma un po’ di meno, la rivoluzione in attacco è stata fatta e nella finalizzazione qualcosa da rodare c’è. Sono due squadre che hanno dimostrato alle altre che vorranno arrivare prime per raggiungere la seconda stella.

Quale è il primo ricordo che le viene in mente quando pensa al derby di Milano?

Io ho fatto il mio primo derby in Primavera nel 1978. Dall’altra parte c’era Franco Baresi, avevamo 18 anni entrambi, a Sesto San Giovanni. Quella partita finì 2-2 e segnai un gol. Il mio primo derby con i più grandi fu invece nel 1981, sono entrato negli ultimi 20 minuti e abbiamo vinto 1-0 con gol di Oriani. Devo dire che Prohaska mi diede un assist perfetto in area di rigore. Ho calciato ma Piotti mi ha fatto una grande parata. Io di solito agli esordi ho fatto spesso gol, poteva esserlo anche quello ma Piotti, il portiere del Milan, mi ha detto “no”.

Serena, il presente di Inter-Milan

Serena, questo sabato ci sarà Inter-Milan a San Siro, secondo lei chi arriva meglio alla partita?

Il derby arriva dopo le partite della nazionale. Dipenderà tutto da come arriveranno alcuni calciatori. Lautaro Martinez giocherà a 3600 metri di altitudine, quindi uno sforzo enorme. Giroud è tornato con una caviglia gonfia, ci sono dei punti di domanda riguardo il momento di certi giocatori. Entrambe le squadre però hanno avuto un inizio di stagione di alto livello. Il Milan ha modificato il suo atteggiamento con 3 centrocampisti, non 2 come nella passata stagione. Sono più coperti, le mezzali sono incursori come quelli dell’Inter. Il Milan ha trovato tutte dinamiche simili anche a destra rispetto a quelle di sinistra con Leao e Hernandez. Pulisic e Loftus-Cheek permettono al Milan di essere temibilissimo quando ribaltano il gioco. L’Inter ha il centrocampo più forte in Italia anche con i cambi, ha qualità enorme nella capacità balistica dei tre interpreti. Mkhitaryan, Calhanoglu e Barella ma anche Frattesi che si farà largo sicuramente a breve nella titolarità. Frattesi è un giocatore che ha caratteristiche complete, alla Barella, di quelli che sanno far tutto: rubare palla, segnare, far filtro, essere intensi. Il centrocampo è la forza di questa squadra.

La difesa e il capitano

L’Inter è l’unica squadra nei maggiori campionati europei a non aver mai subito gol. Lei rischierebbe nonostante questo facendo esordire Benjamin Pavard dal primo minuto?

L’Inter è una squadra che ha fase difensiva collaudata. Le dinamiche sono simili e conosciute da chi è in campo. Pavard dovrà trovare spazio, ma credo che Inzaghi andrà sul sicuro nel settore di destra. Darmian e Dumfries giocheranno perché da quella parte il Milan è pericoloso. In questo avvio l’Inter ha fatto vedere di essere compatta, solida, concede poco agli avversari, è efficientissima anche in attacco con Lautaro Martinez. L’argentino con la fascia di capitano, la responsabilità di essere il leader, mi sembra proprio calato nella parte. Non sbaglia nulla, fa le cose giuste, le intenzioni sono quelle perfette. È il bravissimo giocatore che sta entrando nella fase di campione.

In estate c’è stata una rivoluzione in attacco. Da Dzeko a Lukaku si è passati a Thuram e Arnautovic e le critiche non sono mancate. I due però hanno collezionato un gol e tre assist insieme, dopo 3 giornate si può rivalutare il lavoro della dirigenza sul mercato?

Col senno di poi la dirigenza non avrebbe lasciato andare via Dzeko. La società ha cercato dei giocatori che avessero prospettiva, qualità, delle possibilità in efficienza e nella fase di costruzione. In questo senso Thuram non è propriamente una scommessa, ma utilizzarlo da seconda punta o punta centrale è una novità per lui. Il fatto che debba crescere sotto il profilo della presenza in area di rigore, soprattutto nella lucidità e nella freddezza, è un dato assodato. È un dato assodato però anche che abbia qualità non comuni nella velocità, nella tecnica e nell’atletismo, quindi questa è una base buona. In questo caso il francese ha qualità che devono nel tempo essere smussate, ha tutto l’ambiente che serve per crescere in quel modo. Arnautovic è dal lato opposto, mi è sembrato motivatissimo quando entrato in campo. Ha fatto vedere quello che si sa di lui, è un carattere un po’ difficile, lo è stato in tutta la carriera, ma è anche un calciatore che ha avuto più di 100 partite con l’Austria. A livello europeo pure senza coppe ha l’esperienza, la capacità nei 15-20 minuti di poter fare la giocata.

Serena, una domanda sugli allenatori. Inzaghi ha vinto 4 derby nel 2023, mentre Pioli ha ottenuto uno Scudetto nel 2022 proprio ai danni del tecnico dell’Inter. Lei in questo momento chi preferisce tra i due?

Pioli è stato mio compagno di camera alla Juventus quando eravamo ragazzi. Io avevo 25 anni lui 20, per cui ho sempre apprezzato il suo stile, il modo di essere, il suo rispetto, la sua volontà di crescere e allenarsi per diventare un calciatore più bravo ed un allenatore più bravo. Ho una conoscenza più approfondita di Pioli, ma Inzaghi è comunque un allenatore che stimo, soprattutto per i suoi comportamenti anche in situazioni controverse e difficili. Lui è riuscito a mantenere sempre la calma, la tranquillità, ha difeso la squadra e sotto questo profilo so molto bene le intenzioni che possono esistere e ci sono a San Siro, all’Inter. A quei livelli bisogna avere una grande tempra, una grande forza ed equilibrio. Inzaghi lo stimo molto per questo.

Si ringrazia Aldo Serena per la cordialità e la disponibilità mostrata nell’intervista. La riproduzione parziale di questa intervista esclusiva è possibile previa citazione dell’autore (Emanuele Rossi) e della fonte (Inter-News.it) con il link al contenuto originale, come indicato nel disclaimer qui sotto.

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