ESCLUSIVA IN − Visnadi: «Inter, c’è il solito difetto! Inzaghi? Conte per 2 anni fuori agli ottavi»

Gianni Visnadi, giornalista del quotidiano Il Giornale, ha rilasciato un’intervista esclusiva a Inter-News.it. Durante la prima parte della chiacchierata focus sulla semifinale di Coppa Italia fra Inter e Juventus e sull’operato di Inzaghi.
Visnadi, Inter-Juventus 1-0: che ci può dire della partita? Non è stato sicuramente uno spot per il calcio italiano in termini tecnici, ma era prevedibile?
Era in qualche modo prevedibile perché a questo livello conta il risultato e la sostanza più della forma. A volte però nascono anche partite più belle, più emozionanti. Qua sinceramente emozioni non ce ne sono state molte. Gran parte della responsabilità è della Juventus che di fatto ha rinunciato a giocare per almeno un tempo e anche quando ha provato ad attaccare lo ha fatto in maniera assolutamente velleitaria.
È sembrata un’Inter in controllo praticamente per tutta la partita. L’ultima settimana, dopo Benfica, Empoli e Juventus, può considerarsi quella della cura definitiva per l’Inter?
Ieri è emerso, ripeto contava il risultato, un po’ il difetto dell’Inter di questa stagione: aver tenuto la partita aperta fino all’ultimo minuto è una colpa. L’Inter ha avuto più occasioni della Juventus, le ha avute già al 3′, le ha avute con Lautaro Martinez, con Dzeko. Una partita del genere la devi chiudere prima. Guarita? Fino alla prossima volta sì. L’Inter col Benfica ha capitalizzato il suo vantaggio, così come a Empoli. Ieri sera ha un po’ sciupato, non si sa mai come finiscono le partite. Un rimpallo, un fallo, un episodio poteva sicuramente complicargli la serata. Di sicuro l’Inter vale di più del sesto posto in classifica e se diciamo che sta facendo un campionato deludente diciamo la verità.
Visnadi, Inzaghi merita la fiducia anche la prossima stagione o la società ha già deciso?
Inzaghi ha sicuramente delle responsabilità per questa e la scorsa stagione. Ma, bisogna ricordare da dov’è partito. Inzaghi è stato chiamato nell’estate del 2021 perché dalla sera alla mattina Conte ha deciso che l’Inter non era più una squadra ambiziosa. E che i programmi non soddisfacessero più le sue ambizioni di allenatore e, a discapito di un contratto che c’era, se n’è andato. L’Inter doveva chiedere i danni anziché dargli la buonuscita. È arrivato Inzaghi, la squadra non è stata rafforzata. Ma ha lottato per lo scudetto fino all’ultima giornata. Ha vinto due trofei e quest’anno ha già vinto la Supercoppa, è in finale di Coppa Italia e in semifinale di Champions League. Conte per due anni è uscito ai gironi di Champions League con una squadra più forte di quella guidata da Inzaghi. Il lavoro di Inzaghi, nonostante il campionato, è comunque positivo.
E sull’alternanza di risultati cosa ci può dire?
L’Inter è arrivata alle partite di Champions League, Barcellona, Porto e Benfica, che erano senza un domani. Partite che si sono preparate da sole. Ha sfruttato anche gli episodi favorevoli, penso alla partita col Barcellona. Se Inzaghi non passa col Barcellona non c’è autunno, non c’è niente. Arriva forse alla sosta ma poi lo mandano via. L’Inter è forte e il percorso fatto in Europa condanna l’Inter in campionato. Ma i gol che sbaglia Lukaku contro Fiorentina e Monza sono incredibili. Che significa che l’allenatore non li prepara bene, allora quando c’è la coppa si preparano da soli… Se Inzaghi ha perso uno scudetto è quello dello scorso anno e lo ha perso contro un grande avversario, quest’anno non ci ha mai lottato. Ma faccio una parentesi.
Dica pure.
La società ha rinnovato Inzaghi lo scorso anno dopo che aveva perso lo scudetto. Quindi il lavoro del primo anno di Inzaghi è stato giudicato positivamente altrimenti non gli avrebbero rinnovato il contratto. Vogliamo giudicarlo in questa stagione: uno che arriva in semifinale di Champions League, che ritorna in finale di Coppa Italia – dove elimina la Juventus – e che vince la Supercoppa. Il percorso è positivo, anche se in campionato è molto al di sotto di quello che è il valore dell’Inter. Ma l’Europa vale. Ora siamo diventati dei ragionieri – i bilanci, i conti – ma il quarto posto in Italia in un calcio di qualche anno fa non valeva niente. La finale di Champions League vale molto di più. Ma non arrivarci il prossimo anno peserebbe tantissimo. E l’Inter lo deve considerare, è vitale per un club come l’Inter che deve fare l’equilibrista per far quadrare i conti.
Si ringrazia Gianni Visnadi per la cordialità e la disponibilità mostrata nell’intervista. La riproduzione parziale di questa intervista esclusiva è possibile previa citazione dell’autore (Sandro Caramazza) e della fonte (Inter-News.it) con il link al contenuto originale, come indicato nel disclaimer qui sotto.