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ESCLUSIVA IN – Sangalli: «Esordire con l’Inter sarebbe un sogno! Modelli? Ne ho tre»

Inter-News.it ha avuto il piacere di intervistare in esclusiva Sangalli, centrocampista della Primavera spesso capitano della formazione di Chivu in questa stagione. Ecco le parole del classe 2002.

SANGALLI SI RACCONTA – Centrocampista classe 2002, Mattia Sangalli è uno dei punti di forza della Primavera dell’Inter. Già convocato in prima squadra contro Fiorentina e Atalanta, ha totalizzato sinora nove presenze in stagione. Il prodotto del vivaio nerazzurro parla in esclusiva a Inter-News.it della sua carriera e non solo.

La tua crescita è proseguita anche in questi due anni segnati dalla pandemia. In cosa ti senti migliorato e in cosa pensi di poter ancora migliorare prima del grande salto?

In questi due anni, in cui c’è stato il COVID-19, comunque siamo stati parecchio fermi. Però ho cercato di migliorarmi con gli allenamenti quotidiani, a casa e al centro sportivo, soprattutto sull’aspetto fisico quando ero a casa. Credo di aver avuto dei miglioramenti da un anno a questa parte, come la mia crescita mi porta a fare, però mi accorgo che devo migliorare sotto molti aspetti. Mi viene in mente quello fisico, ma anche l’esperienza: ogni partita si migliora.

Inzaghi ti tiene sotto controllo e l’ha dimostrato portandoti in panchina con Fiorentina e Atalanta a settembre. Quali emozioni hai provato e che rapporto hai instaurato con giocatori e staff?

È stata un’emozione incredibile essere convocato in quelle due partite, tanta roba. Non me l’aspettavo, è stata una bellissima emozione. Comunque durante gli allenamenti, prima e fra le due partite, sia lo staff sia i giocatori hanno cercato di aiutarmi, e tuttora mi aiutano in ogni allenamento. Non posso far altro che ringraziarli, poi con Inzaghi ho instaurato un ottimo rapporto: il suo CV parla chiaro, è un grandissimo allenatore. Non posso far altro che ringraziarlo per le due convocazioni.

Chivu ha apportato diverse novità nella gestione del gruppo Primavera. Nel suo modo di vedere e interpretare il calcio noti in lui qualcosa di diverso da prima? Il suo CV da calciatore di altissimo livello si “nota” anche negli allenamenti?

Il mister non ha bisogno di tante presentazioni, ha fatto la storia dell’Inter vincendo il Triplete e il suo curriculum parla da sé. Quello che ho notato negli allenamenti è che lui vuole che viviamo il calcio come divertimento, che credo sia stata la sua filosofia in questi anni. Quello su cui cerca di lavorare di più è l’occupazione degli spazi, il possesso palla: vuole molta mobilità, in fase di non possesso cerca di darci le indicazioni per non prendere gol.

Come ti trovi con il gruppo squadra della Primavera di questa stagione?

Mi trovo benissimo, ci siamo integrati tutti. Si sono inseriti parecchi ragazzi dall’Under-18 ma anche altri più piccoli dell’Under-17. Siamo un bel gruppo, ricco di qualità che cerchiamo di mettere a disposizione della squadra. Ci troviamo bene anche fuori dal campo, il mister sta cercando di far entrare in gruppo anche ragazzi più piccoli come Curatolo, Esposito, Carboni, che hanno giocato in UEFA Youth League, e stiamo cercando di farli integrare al meglio.

Finita la sosta sabato si torna in campo con la trasferta col Sassuolo, poi lo Shakhtar Donetsk in UEFA Youth League: due partite fondamentali per le rispettive classifiche. Come ci arrivate?

Arriva una sfida importantissima col Sassuolo, poi lo Shakhtar Donetsk. Ora siamo concentrati principalmente col Sassuolo, perché in campionato arriviamo alla sconfitta e ci teniamo a far bene. L’obiettivo nostro è intraprendere un filotto di vittorie in campionato, perché non siamo riusciti a farne ancora due di fila. Con lo Shakhtar Donetsk sarà importante: con un punto siamo qualificati fra le prime due, ma vogliamo vincere il girone.

Sangalli, sei un centrocampista che non ruba l’occhio come altri ma concreto come pochi. Qual è il modello a cui ti ispiri e che cerchi di emulare in campo?

Gioco da play davanti alla difesa, cerco di emulare quelli che a mio parere sono i tre migliori in questo momento al mondo: Busquets, Jorginho e il terzo ho la fortuna di vederlo negli allenamenti, è Brozovic.

L’Inter da anni è alla ricerca di un alter ego di Brozovic in mezzo al campo ma il centrocampista croato è ormai diventato insostituibile. Per la tua carriera immagini un’evoluzione tecnico-tattica simile o pensi di avere altri punti di forza da sfruttare?

Io gioco sempre da regista davanti alla difesa, da play. Non mi è mai capitato, durante gli anni, di ricoprire altri ruoli, negli allenamenti ho fatto la mezzala e a volte il difensore centrale. Sono sempre a disposizione dell’allenatore e gioco dove mi mettono.

Spesso sui giovani si sbaglia valutazione, accostandoli a calciatori del passato con cui magari non ci sono punti di contatto, e ciò crea aspettative sbagliate. A Sangalli è mai stata affibbiata un’etichetta del genere?

Fortunatamente no. Sono fortunato da questo punto di vista: magari, se diventerò un qualcuno, si dirà un “nuovo Sangalli”.

In estate molti tuoi ex compagni di Primavera sono andati via in prestito, alcuni anche all’estero, alla ricerca di spazio. Per la tua crescita, nel 2022 quale pensi possa essere il percorso più produttivo per completarti?

È difficile rispondere a questa domanda adesso. Ora pensiamo a questa stagione in Primavera, cercando magari di vincere qualche trofeo, migliorando le mie prestazioni ogni partita. Poi per il futuro si vedrà: a fine anno faremo le valutazioni con la società su quale sarà la soluzione migliore per il mio futuro.

Che effetto fa poter rappresentare l’Inter Primavera con la fascia da capitano, anche in campo internazionale?

La fascia da capitano mi è capitato di indossarla quando mancava Cortinovis, che è il capitano. In primis è un piacere, per me che sono interista, ma anche un orgoglio e un onore. Comunque devo rappresentare l’Inter in campo europeo, io così come la mia squadra, cerchiamo di portare i valori in campo e metterli in mostra.

Ogni calciatore ha degli obiettivi a cui punta e che sogna di raggiungere fin da bambino: esordio, fascia da capitano, nazionale, trofei, eccetera. Quali sono quelli di Sangalli e come procede la tabella di marcia?

Sicuramente adesso sono concentrato nel fare bene in questa stagione e dare il massimo contributo alla squadra. Essendo qui fin da piccolo vorrei esordire un giorno con la maglia dell’Inter in prima squadra: sarebbe un sogno che si realizza.

Hai fatto tutto il percorso delle giovanili, quali sono i momenti principali che hai vissuto da quando sei all’Inter?

Ho fatto il primo provino a ottobre 2006 con l’Inter. Avevo quattro anni e mezzo, ovviamente non potendo essere tesserato facevo alcune amichevoli. Il primo anno di tesseramento era ai Pulcini nel 2010-2011, è tuttora un percorso fantastico: ho fatto tutte le annate, i momenti più belli che posso ricordare sono gli scudetti con Under-16 e Under-17. Di squadra sono i momenti dove abbiamo avuto più gioie, a livello singolo mi è rimasta a cuore la scorsa annata, dove ho giocato con tanta continuità e mi sono potuto mettere in mostra anche se poi alla fine non si è chiusa come volevamo.

In questi anni hai potuto vedere una mentalità ben precisa dell’Inter, attenta alle vittorie ma soprattutto alla crescita dentro e fuori dal campo. È un qualcosa che hai acquisito?

Sicuramente. La mentalità dell’Inter è comunque quella di crescere, la vittoria nel settore giovanile dell’Inter viene vista come un momento per la crescita individuale e di squadra. L’Inter cerca di trasmettere a tutti i ragazzi i suoi valori: rispetto, educazione, fair play per l’arbitro e gli avversari.

Si ringraziano Mattia Sangalli e l’Ufficio Stampa dell’Inter per la disponibilità mostrata nell’intervista.

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