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ESCLUSIVA IN – Mandorlini: «Post Skriniar? Ho un solo nome! Inter, non pensare al Milan»

Andrea Mandorlini, ex difensore dell’Inter dal 1984 al 1991 con un passato importante sulla panchina del Verona dal 2010 al 2015, si è concesso ai microfoni di Inter-News.it alla vigilia del delicato match di campionato. Tra i temi toccati anche il mercato con l’eventuale nome post-Skriniar, i problemi difensivi dell’Inter e gli anni vissuti al Bentegodi. Di seguito l’intervista esclusiva a Mandorlini alla vigilia di Inter-Verona

Mandorlini, come si spiega le difficoltà difensive dell’Inter?

È un reparto molto molto forte, insomma, però l’aspetto difensivo coinvolge un po’ tutta la squadra. Credo che potrebbero e debbano fare meglio di quello che stanno facendo. Individualmente l’intera squadra deve fare molto meglio. C’è ancora molto tempo per migliorare, ma credo che l’aspetto difensivo riguardi non solo la difesa in sé ma tutto il gruppo.

Si aspettava un Acerbi così performante all’Inter?

Sì, Acerbi mi piace, è un giocatore che ha personalità. Può giocare centrale, ma anche terzo a sinistra. Sono molto contento di come si sta comportando all’Inter, perché è un ragazzo che lo merita tanto.

In caso di addio di Skriniar, Mandorlini ha un nome da consigliare all’Inter? Che ne pensa di Schuurs?

Io in questo Mondiale ho visto il difensore della Croazia, Gvardiol, sicuramente tra i più forti in circolazione. Mi auguro comunque che Skriniar rimanga, vedo che c’è tanta stima nei suoi confronti, anche dalla parte della tifoseria. Se Skriniar dovesse andare, Gvardiol credo che sia uno dei pochi giocatori capaci di sostituirlo. Schuurs è un profilo magari più giovane di tanti altri. È un buon giocatore anche lui, però credo che a livello di esperienza internazionale ci voglia qualcos’altro.

Parliamo invece di Dumfries. Perché questo calo di rendimento? È riconducibile alle fatiche del Mondiale oppure incide il mercato?

Mi auguro che non sia il mercato, perché credo faccia parte di una squadra importante. Ha tante potenzialità, ma viste le sue prestazioni è calato di livello. Credo che abbia le qualità e deve assolutamente migliorare.

Inter-Verona vista dal doppio ex Mandorlini

Passiamo al campo. Lei è stato un doppio ex tra campo e panchina di Inter ed Hellas Verona. Che tipo di partita sarà domani a San Siro?

Dipenderà sempre dall’Inter che ha grandi giocatori. Partita difficile, anche se il Verona ha ritrovato ultimamente due risultati utili pareggiando a Torino e vincendo in casa contro la Cremonese. Gara difficile per il Verona: l’Inter deve fare di tutto per portare a casa una vittoria che è sfuggita nell’ultimo turno a Monza.

Mandorlini, c’è il rischio che i giocatori interisti pensino già alla gara di Supercoppa Italiana contro il Milan?

Importante adesso è vivere una gara alla volta. Ciò che conta sarà la partita contro il Verona, dare il meglio e il massimo contro i veneti. Quello che sarà in Supercoppa contro il Milan poi si vedrà. Adesso è troppo importante ritornare a vincere e a fare punti.

Mandorlini, chi potrebbero essere i possibili protagonisti del match?

Credo che in questo momento Dzeko sia un giocatore fantastico, così come Lautaro Martinez. La difesa del Verona contro l’attacco dell’Inter e viceversa. Anche perché l’Inter non sta vivendo un’ottima fase dal punto di vista difensivo e il Verona, credo abbia ritrovato un po’ di entusiasmo in avanti. Quindi la chiave della partita appunto sarà l’attacco e la difesa di entrambe le parti.

Lei a Verona ha trascorso cinque grandi anni conquistando la Serie B e poi la promozione in Serie A. Qual è il più bel ricordo di quell’esperienza?

Sono tanti, sono stati cinque anni importanti. Abbiamo vinto due campionati, passando dalla Serie C alla A. Abbiamo fatto cento punti in Serie A. Dire una cosa in particolare no, però sono stati veramente cinque anni meravigliosi e li porterò per sempre nel mio cuore.

Verona si è dimostrata negli anni l’ambiente ideale per crescere e sbocciare: dal suo Jorginho a Dimarco passando per Rrahmani e Simeone. Qual è il segreto? L’ambiente, la professionalità degli addetti ai lavori, la piazza?

Sono giocatori che hanno fatto bene, è una piazza che ti stimola. Una piazza che ti chiede sempre tanto, è molto bello giocare lì e ti porta a dare il meglio di te. Sicuramente questi giocatori hanno qualità e la piazza è riuscita a tirare fuori il meglio di loro.

Si ringrazia Andrea Mandorlini per la cordialità e la disponibilità mostrata nell’intervista. La riproduzione, solo parziale e non integrale, di questa esclusiva è possibile previa citazione dell’autore (Sandro Caramazza) e della fonte (Inter-News.it) con il link al contenuto originale.
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