ESCLUSIVA IN − Colasanto (Ag. Fifa): «Palacios? Vicino a Bastoni può migliorare tanto! Inter, buona presa»
A parlare di Tomas Palacios, prossimo acquisto dell’Inter, l’agente Fifa ed esperto di calcio argentino Filippo Colasanto. Su Inter-News.it, abbiamo discusso sulle caratteristiche del classe 2003 argentino. Poi ancora tanta Argentina tra Valentin Carboni, Matias Soulé e Paulo Dybala. Più qualche consiglio per gli acquisti.
Palacios verso l’Inter: che giocatore è? Ne parla l’esperto!
L’Inter ha chiuso per Tomas Palacios, il quale ha già fatto le visite mediche. Colasanto, che tipo di difensore è l’argentino classe 2003?
L’ho visto giocare nelle giovanili, lui esce fuori da un club piccolino e quindi l’Inter ha fatto veramente un ottimo lavoro di scouting. Non so chi gliel’ha segnalato, ma ha fatto una buona presa. È un difensore che a vederlo – opinione mia personale – è un po’ goffo perché è molto alto (1,95, ndr) e magro e quando corre si ingobbisce un pochetto, però è un giocatore molto efficace. Ha la sfrontatezza della giovane età, è uno che si prende le sue responsabilità. Fa delle cose che forse non dovrebbe fare però le fa sempre bene e in un modo efficace. Difende bene, non in maniera eccezionale, ma comunque bene ed essendo ancora un 2003 potrà sicuramente crescere e migliorare.
Nella testa dell’Inter, Palacios dovrà fare da vice Alessandro Bastoni. Che ne pensi?
Differentemente da Bastoni, che è molto più bravo e pulito da difensore, l’argentino è un po’ più efficace in fase offensiva. Quando gli viene assegnato il compito di attaccare, Palacios è uno molto bravo e pericoloso. Ha la passione e la mania del primo dribbling. Inoltre, è molto bravo a salire al piede e ha un gran piede, un mancino puro. Ha un grandissimo tiro dalla distanza.
Colasanto, Palacios può somigliare a qualche giocatore del presente o anche del passato?
Ora dirò uno sproloquio perché fisicamente non c’entra nulla, ma l’attitudine a salire e a tirare l’aveva così, ovviamente con risultati ancora molto molto più importanti, Roberto Carlos. Cioè lui non assomiglia al brasiliano, ma come lui anche Palacios ha questa attitudine a salire, a prendersi responsabilità offensive e a tirare verso la porta avversaria. È completamente differente dall’ex giocatore brasiliano, perché Palacios è alto, magro, però ha questa cosa che mi ha fatto pensare al terzino che attacca, tira in porta, segna, si inserisce.
Ancora Argentina tra Carboni, Soulé e Dybala
A proposito di argentini, Valentin Carboni e Matias Soulé possono quest’anno, rispettivamente a Marsiglia e Roma, sbocciare definitivamente?
Carboni vediamo se e quanto Roberto De Zerbi lo impiegherà. Viene dalla formazione avuta all’Inter e dal prestito al Monza dell’anno scorso. Qui non ha giocato tantissimo o comunque meno di quanto si aspettasse l’Inter, però è un ragazzo che si è rafforzato mentalmente e tatticamente. Vediamo come andrà Marsiglia, che è una piazza molto importante. Soulé è il miglior acquisto che ha fatto la Roma negli ultimi 15 anni, tant’è che aveva lasciato andare via Paulo Dybala abbastanza tranquillamente.
Che telenovela quella di Dybala!
A proposito di Dybala: Colasanto, che idea si è fatto? È rimasto a Roma per amore o c’entra la società?
La Roma aveva venduto Dybala e lui aveva accettato. Ma alla fine della fiera è successo, da quello che sento dire, che nella cifra che gli arabi pagavano al club era compresa la cifra per le commissioni agli agenti. Si parla di circa 7/8 milioni di euro. E quindi se la Roma avesse incassato 12-13 milioni, rimaneva alla fine con 8 meno. E pare che sia stata la Roma a fermare il trasferimento. Dybala aveva già svuotato gli armadietti di Trigoria e salutato i compagni. Sicuramente a malincuore perché lui sta bene a Roma e viene trattato come fosse un re. La verità sta nel mezzo. Lui è di sicuro appassionato della tifoseria e dell’amore che la piazza gli trasmette. Domenica è stato accolto come un Dio in terra e a Roma si tende a idolatrare i calciatori, mettendo quel determinato personaggio su un piedistallo. Dybala sicuramente avrebbe potuto dire almeno una parola, non l’ha detta. Forse la Roma, rifiutando il trasferimento, lo ha anche tolto dall’impaccio di dover dire qualche cosa. Aveva preparato un video nel quale salutava e ringraziava la tifoseria. E alla fine, ci ha aggiunto “Ci vediamo domenica”, cambiando completamente il panorama.
Argentina fucina di talenti: consigli e aspettative
Colasanto, da esperto di Sudamerica e calcio argentino. C’è qualche talentino che può consigliarci?
C’è un fenomeno su cui però avrebbe già messo le mani il solito Real Madrid e si tratta di Franco Mastantuono del River Plate, mezzala classe 2007. Non è forte, di più: mezzala, mezza punta, mancino. Da quest’anno è partito subito titolare, sarà una delle stelle del calcio mondiale. L’Argentina ha questa cosa e ciò comprende tutto il calcio sudamericano: si bada ad attaccare più che a difendere. Vuoi o non vuoi, il fatto di giocare uno contro, sempre in verticale, fa sì che nascano sempre nuovi talenti. Ad oggi non credo che siano nati i nuovi Lautaro Martinez o Julian Alvarez, ma certamente tra le squadre riserva e la quarta divisione, che equivale alla nostra Primavera, ci sarà qualcuno che si metterà molto in mostra, come succede praticamente ogni anno nel campionato argentino.
Si ringrazia Filippo Colasanto per la cordialità e la disponibilità mostrata nell’intervista. La riproduzione parziale di questa intervista esclusiva è possibile previa citazione dell’autore (Sandro Caramazza) e della fonte (Inter-News.it) con il link al contenuto originale, come indicato nel disclaimer qui sotto.