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ESCLUSIVA – Badaracco (sport Lugano): “Ritiro Inter grande occasione. Allenamenti…”

Da lunedì 8 a domenica 14 luglio l’Inter svolgerà il suo ritiro precampionato a Lugano, con la prima amichevole che si svolgerà nello stadio di Cornaredo contro la formazione cittadina, qualificata alla prossima Europa League. Per l’occasione Inter-News.it ha intervistato Roberto Badaracco, Municipale della Città di Lugano titolare del Dicastero cultura, sport, eventi e turismo.

PREPARAZIONE – La stagione 2019-2020 dell’Inter partirà dal Canton Ticino, con Lugano come sede dei primi allenamenti e della prima amichevole di Antonio Conte da allenatore nerazzurro. Con Roberto Badaracco, avvocato e notaio dal 2016 Municipale della città svizzera e titolare del Dicastero cultura, sport, eventi e turismo, Inter-News.it ha avuto il piacere di approfondire i temi legati alla presenza della squadra a Lugano.

Si è parlato della possibilità del ritiro dell’Inter a Lugano per la prima volta a fine marzo, quando sono iniziate realmente le discussioni?

«Sono iniziate in quel periodo, con una presa di contatto e una dimostrazione di interesse da parte dei dirigenti dell’Inter per venire in Ticino, vista la chiusura del centro di Appiano Gentile per ristrutturazione. È nata lì la richiesta, noi come Divisione Sport abbiamo risposto subito positivamente dicendo che eravamo disponibili. Per entrare in materia ovviamente bisognava analizzare tutti gli aspetti legati al ritiro, che erano diversi: quelli logistici, di permanenza, di strutture sportive ma anche economici, poi tutto quanto ruota attorno visibilità e indotto. La notizia ha cominciato a circolare e noi siamo sempre stati un po’ abbottonati, proprio perché non volevamo fughe di notizie in un momento in cui gli accordi fra il Lugano FC e l’Inter, la città, l’Inter e tutti gli sponsor come Lugano Region, il Casinò e Ticino Turismo non erano ancora stati perfezionati, perché l’intero pacchetto doveva essere a posto. Gli attori coinvolti sono stati veramente tanti, volevamo uscire in maniera congiunta con l’Inter, con la città e tutti gli attori in un momento ben determinato».

Ci sono stati particolari problemi da superare prima di arrivare a un accordo?

«L’operazione non è stata sicuramente facile, c’era anche la variabile purtroppo capitata quest’anno, ma è un caso, del rifacimento del manto erboso del campo principale, che doveva essere fatto imperativamente entro il mese di giugno. Comunque l’Inter voleva venire a luglio ma eravamo corti per l’utilizzo del campo principale, nel ritiro useranno i campi adiacenti in erba. Se l’Inter dovesse decidere per un allenamento a porte aperte, che mi auguro succeda perché porterebbe tifosi ticinesi e di altre parti a vedere la squadra, potrebbe essere usato il campo principale: dovrà essere pronto per il 14, che c’è l’amichevole sul campo nuovo, se sarà pronto sarà la prima partita ufficiale a Cornaredo e che sia di buon auspicio per tutti. Per altri problemi la discussione è nata perché per noi, come ente pubblico e città, di base ci sembrava poco opportuno dare un contributo diretto in denaro alla squadra per la sua permanenza qua. Quello che abbiamo fatto è sostenere la permanenza dell’Inter con i nostri servizi, riceve le strutture sostanzialmente gratis e mettiamo a disposizione tutti i nostri servizi, da quelli pubblici a quelli urbani e al Dicastero Sport stesso, che funge da sostegno durante la permanenza con tutti i tecnici del Dicastero che curano i campi, gli addetti e gli operai. Mettiamo a disposizione anche la Polizia Comunale della città, tutto questo viene fatto da noi per l’Inter senza chiedere un corrispettivo, siamo contenti di avere l’Inter. Non sono spese che paghiamo noi, sono servizi che non facciamo pagare ed è un’altra cosa: questo lo facciamo come città per eventi di enti terzi, l’abbiamo fatto perché comunque la permanenza dell’Inter in città riteniamo sia un valore molto alto per Lugano, per visibilità, indotto, immagine e relazioni. In fondo per il Ticino la Lombardia e Milano sono le parti più vicine dall’Italia, da anni curiamo le relazioni con la città di Milano stessa a tutti i livelli, non solo quello sportivo ma anche economico, sociale e turistico. Ci sembrava veramente una grande occasione poter avere l’Inter a Lugano, una delle squadre più importanti a livello italiano e a due passi da casa».

Sono previste attività, durante il ritiro a Lugano, che coinvolgeranno la squadra e i tifosi?

«Credo che questi punti non siano stati ancora fissati. Potrebbe essere bello fare una serata a Lugano, che è un momento caldo anche a livello turistico e di impatto di persone in centro, farlo in una piazza a Lugano a luglio sarebbe bello. Questi punti dobbiamo ancora discuterli con la dirigenza dell’Inter, se loro volessero farlo sarebbe bello. Certo, ci sono anche questioni di sicurezza da rispettare e su questo la dirigenza è stata tassativa: c’è un dispositivo di sicurezza molto articolato per i giocatori, sappiamo che per un evento in una piazza bisognerebbe disporre di tutta una serie di misure di sicurezza. Sarebbe una bella iniziativa, darebbe anche la percezione della permanenza della squadra in città. Sarebbe bello avere un momento pubblico, noi come città vedremmo bene anche un allenamento a porte aperte sul campo principale, perché almeno riempiremmo anche gli spalti».

Quali benefici ritiene che ci potranno essere dalla presenza dell’Inter a Lugano? Si è discusso di una partnership che vada oltre il ritiro?

«La città mette a disposizione tutti i suoi servizi, poi è giusto dire che ci siamo prodigati a coinvolgere i nostri enti più vicini, gli istituti collegati come Lugano Turismo e Lugano Region, l’ente turistico ticinese e anche il Casinò che è proprietario della città nella misura del 70%, per vedere le collaborazioni fattive e poter avere anche un sostegno come sponsor e pagamento di cifre di denaro, per una prestazione che l’Inter si è impegnata di dare per esempio con la pubblicità del Casinò e non solo sui canali dell’Inter. C’è un accordo vicendevole, questi enti danno dei contributi finanziari all’Inter che da parte sua si impegna a portare delle ricadute a livello di immagine, soprattutto a livello turistico e di collaborazioni. Per noi era molto importante la collaborazione fra la proprietà e gli sponsor dell’Inter con i nostri attori economici del Canton Ticino, per poterli incontrare e conoscersi iniziando delle collaborazioni fruttuose, che possano portare dei benefici non solo a queste ditte ma anche agli sponsor stessi dell’Inter, che possono vedersi aprire un mercato svizzero e ticinese molto interessante. Noi come città di Lugano puntiamo moltissimo sulla Cina, abbiamo relazioni importanti con alcune città e fatto dei viaggi in Cina, per portare qua in Ticino attori economici ed eventi legati al turismo. Anche il fatto che l’Inter abbia una proprietà cinese è sicuramente un elemento positivo in più. Abbiamo previsto una giornata speciale per gli sponsor dell’Inter e gli attori economici ticinesi interessati, sia pubblici sia privati, per poter visionare un allenamento dell’Inter, a porte chiuse ovviamente, per vedere la parte sportiva e poi avere un evento istituzionale. Avremo una parte ufficiale e un momento probabilmente di giro sul lago, per poterci conoscere».

Gli allenamenti saranno a porte chiuse, è stata una decisione vostra o dell’Inter? Ci sono state richieste particolari della società?

«È stata assolutamente dell’Inter. È chiaro che il fatto che il manto erboso non fosse ancora pronto comportava la necessità di non svolgerli nel campo principale, però dal momento che il campo dovesse essere in ordine credo che uno o un paio di allenamenti a porte aperte sarebbe possibile svolgerli. Mi auguro che almeno uno lo sia, per noi come città porterebbe molto interesse, sarebbe bello. La società ha tutte le strutture a disposizione, da quelle sportive al centro di Cornaredo, non c’è neanche il Lugano che andrà a fare un ritiro fuori città. Avranno a disposizione tutto l’hotel Villa Sassa, con strutture all’avanguardia che è già stato utilizzato in passato dalla nazionale svizzera di calcio, che ha fatto tre ritiri qui negli ultimi anni. Avevamo altre richieste da parte di squadre estere, ma erano in periodi sbagliati durante il campionato svizzero: c’è un certo interesse per venire a Lugano. Adesso abbiamo questo progetto della realizzazione del nuovo stadio, che dovrà essere fatto nei prossimi anni e darà un impulso per i ritiri delle altre squadre, è giuidicato valido e gli emissari dell’Inter lo hanno apprezzato nei sopralluoghi che hanno fatto».

Si ringrazia Roberto Badaracco per la disponibilità dimostrata. La riproduzione, anche parziale, dell’articolo è consentita solo previa citazione della fonte Inter-News.it.

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