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ESCLUSIVA – Collovati: “Inter, ho un rammarico! Conte ora deve rimediare. Su Lukaku…”

Collovati – ex difensore dell’Inter – ha parlato in esclusiva per Inter-News.it del suo passato nerazzurro e dell’attuale stagione interista. Di seguito l’intervista esclusiva di Collovati curata dal corrispondente di Inter-News.it da Londra, Alessandro Schiavone

Fulvio, che ricordi ha lei dei suoi quattro anni all’Inter dal 1982 e 1986?
Ho dei ricordi bellissimi dell’Inter. L’unico rammarico che siamo sempre arrivati secondi o terzi o quarti addirittura. Avevamo – soprattutto il primo anno e il secondo con Karl-Heinz Rummenigge, Hansi Müller, Alessandro Altobelli ed Evaristo Beccalossi – uno squadrone. Non lo so, forse ci abbiamo creduto troppo poco. Potevamo vincere alla grande perché nel 1982, ’83 e ’84 avevamo veramente uno squadrone. Poi, dopo, gli anni successivi sono diventati difficili perché poi è arrivato il Diego Armando Maradona di Napoli, il Milan di Marco van Basten ed è diventato tutto più complicato. Però rimane il rammarico di non aver vinto nulla i primo due anni.

Prima di passare all’altra parte del Naviglio lei era una bandiera del Milan. Com’è stato accolto dai tifosi nerazzurri?
Devo dire la verità, mi hanno accolto benissimo. Fatto sta che io ho giocato più nel Milan che nell’Inter, però tanti mi identificano come ex nerazzurro. Io ho il ricordo meraviglioso dell’Inter e torno a dire, il rammarico di non aver vinto nulla, tutto lì.

Nonostante il rapporto che si è un po’ rotto con i tifosi del Milan, lei rifarebbe la scelta di andare all’Inter in quel momento?
Certo che la rifarei, ci sono altre cose che non rifarei. Quarant’anni fa era un momento particolare. Il Milan era appena retrocesso in Serie B, io volevo rimanere a Milano e non volevo perdere la Nazionale. Poi sono passati troppi anni per tornare indietro.

Antonio Conte è all’Inter da un anno e mezzo. Secondo lei, dove ha migliorato la squadra l’ex allenatore di Juventus e Chelsea? E dove invece lei si aspettava di più? È un dato di fatto che la squadra subisce troppi gol ed è sotto gli occhi di tutti che forse è Lukaku-dipendente.
Antonio ha migliorato la squadra dal punto di vista del carattere. Infatti quest’anno si è trovato anche due-tre volte in svantaggio come con la Fiorentina, però ha sempre rimontato, a parte la partita con la Sampdoria. Questo dimostra che Conte è riuscito a trasmettere questa volontà e questo carattere, indubbiamente. Non si può discutere Conte, è un vincente. L’Inter, secondo me, dopo l’eliminazione dalla Champions League è una delle candidate allo scudetto e per forza di cose deve un po’ rimediare a questa eliminazione.

Lei disse qualche mese fa che Romelu Lukaku è il 50-60% dell’Inter. Tanti si chiedono: l’Inter senza il gigante belga che squadra sarebbe, da quarto posto?
Non sono un veggente per poter dire che l’Inter senza Romelu sarebbe da quarto posto. Ma sicuramente perderebbe molto del suo potenziale. Ci sono dei giocatori che sono imprescindibili come Zlatan Ibrahimovic (per il Milan, ndr), poi è chiaro che una partita o due ci puoi giocare anche senza. E come ho detto prima, Lukaku si è integrato alla perfezione nell’Inter: fa gol, fa assist, è un uomo-squadra davanti. Io da difensore se gioco con Lukaku butto la palla avanti perché lui la difende, fa salir la squadra, è un giocatore fondamentale. Io avevo detto 50-60% perché è cosi, è la verità.

Secondo lei c’è il rischio che se l’Inter non dovesse vincere trofei nei prossimi anni a Lukaku potrebbe venire il “mal di pancia”?
Questo non lo so, è meglio chiedere a lui (ride, ndr).

Christian Eriksen invece non si è integrato: rimarrà un “rimpianto” come Roberto Carlos, Dennis Bergkamp, Andrea Pirlo e Clarence Seedorf?
Secondo me no, perché ha avuto poche possibilità di giocare per cui i rimpianti sono quelli che giocano e magari per un disguido, tipo Roberto Carlos, vanno a giocare altrove (e sfondano, ndr). Ma zero rimpianti, perché Eriksen ha avuto poche possibilità.

Come si spiega le difficoltà del danese in maglia nerazzurra? Non è adatto semplicemente al calcio italiano oppure al gioco di Conte? Uno che ha portato in finale di Champions il Tottenham non può essere diventato scarso all’improvviso…
Parliamoci chiaro, il Tottenham non l’ha portato solo lui in finale di Champions. C’erano anche altri giocatori come Harry Kane. È un giocatore che trova difficoltà nel nostro campionato e nel caso specifico nell’Inter, tutto qua.

Si parla di un dopo-Handanovic con sempre più insistenza. Lei chi prenderebbe per sostituire il portiere sloveno?
Juan Musso o Alessio Cragno.

È già iniziata la parabola discendente di Handanovic?
No, Samir può dare ancora molto. Come nei giocatori può capitare anche nei portieri di avere un momento di appannamento e lui lo sta attraversando adesso. Ma è sempre stato decisivo nell’Inter.

C’è un difensore in questa Inter in cui si rivede?
No, perché il calcio è cambiato. Io giocavo a uomo e poi io ho giocato anche 7-8 anni a fine carriera a zona. Nel calcio di oggi li vedo tutti diversi e soprattutto tutti stranieri, ci sono pochi italiani. Ci sono solo Alessio Romagnoli, Alessandro Bastoni e Leonardo Bonucci ma no, francamente no. Sono tutti tecnicamente diversi (da me, ndr).

Si parla tanto di Mister 75 milioni Matthijs de Ligt, ma Stefan de Vrij ha veramente qualcosa da invidiare all’ex giocatore dell’Ajax?
Non ha nulla da invidiare a de Ligt. In questo momento però c’è una differenza: de Ligt ha 21 anni, de Vrij 28-29. Ci sono anni di differenza per cui il potenziale di de Vrij è grande assolutamente, però de Ligt c’ha 20 anni…

L’Inter è la favorita per lo scudetto?
Io torno a dire che per me è un campionato talmente equilibrato e poi condizionato dal Covid-19. L’Inter deve avere la fortuna che non si ammali qualcuno nei momenti decisivi. La squadra che ha più fame vincerà il campionato. Ci sta anche che la Juventus dopo nove anni voglia rigenerarsi, sta cambiando e sta diventando più giovane. Ma la squadra dopo la Juventus più pronta mi sembra l’Inter. Ma occhio al Milan.

Con tante squadre che lottano per lo scudetto quest’anno e tanti top player che sono sbarcati in Serie A negli ultimi anni, il nostro campionato sta tornando ai massimi livelli?
Sì ma solo per un motivo: c’è molto equilibrio quest’anno. Negli anni precedenti la Juventus già aveva 7-8 punti di vantaggio. Come in Spagna dove l’Atletico Madrid è primo e il Barcellona addirittura quinto o sesto in classifica e il Real Madrid terzo o quarto. I campionati prendono una svolta e un’attrazione diversa quando c’è più equilibrio ed è quello che sta succedendo in Italia.

Intervista del corrispondente di Inter-News.it da Londra, Alessandro Schiavone. Si ringrazia Fulvio Collovati per la disponibilità mostrata nell’intervista. La riproduzione, anche parziale, dell’articolo è consentita solo previa citazione della fonte (Inter-News.it) e inserendo il link al contenuto originale.

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