Editoriali

Spalletti “contro” Joao Mario e l’Inter sullo sfondo: qual è il senso di tutto ciò?

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Spalletti non trova pace all’Inter e, a ormai due partite dalla chiusura della stagione, scoppia anche il caso Joao Mario prima della trasferta di Napoli. Una situazione piuttosto strana e incoerente dopo le parole del tecnico nell’ultimo periodo, soprattutto prima e dopo Inter-Chievo: c’è una spiegazione credibile?

TRIANGOLO DEL CASO/CAOS – La notizia del giorno è Joao Mario allontanato da Appiano Gentile a opera di Luciano Spalletti per lo scarso impegno mostrato nell’allenamento mattutino (vedi articolo). Nulla di strano, in teoria. Tutto di strano, all’Inter. Riavvolgiamo il nastro di oltre tre mesi: senza Radja Nainggolan, Spalletti è costretto a rinunciare al suo 4-2-3-1 in favore del 4-3-3, in cui Joao Mario trova spazio nel suo ruolo di mezzala e brilla. Dopo una serie di prestazioni positive, Spalletti lo riporta fuori ruolo a Parma, dove da ala destra fa comunque bene e l’Inter vince. Scoppia il caso Mauro Icardi, nel frattempo sta per tornare Nainggolan e Joao Mario viene inspiegabilmente accantonato da Spalletti. Non vedrà più il campo se non nei minuti finali e fuori ruolo (perlopiù da trequartista o ala, sempre con compiti tattici presi che snaturano il centrocampista portoghese). Joao Mario viene colpito dal grave lutto familiare della morte del padre, Spalletti gli mostra pubblicamente vicinanza e ne loda la professionalità nonostante il momento difficile. Tra infortuni e squalifiche l’Inter perde a rotazione praticamente tutti i centrocampisti in rosa, Spalletti continua a parlare positivamente di Joao Mario (e Roberto Gagliardini), ma in campo non lo vede. La situazione a centrocampo è quella di emergenza, ma niente. In campo va sempre Nainggolan con Marcelo Brozovic (quando può), poi Matias Vecino anche a mezzo servizio e Borja Valero in condizioni atletiche impresentabili. Nulla di strano eh, ma Spalletti sia nei pre sia nei post-partita loda Joao Mario (e Gagliardini, sì), anche in più ruoli. Eppure non lo schiera. Si arriva al monday night contro il ChievoVerona, stesso canovaccio: tante belle parole, poi niente. Stavolta, però, c’è di più: Spalletti attacca i giornalisti e, con una citazione cinematografica, parte della dirigenza. Tutto sacrosanto, ma qualcosa non torna… oggi. Oggi Joao Mario sbaglia, quasi sicuramente, e viene allontanato da uno Spalletti esasperato. Esasperato da un giocatore che lui stesso ha deciso di non vedere più, ma questa è un’altra storia. Esasperato da una situazione in cui qualcuno parla troppo dall’interno verso l’esterno e dall’esterno verso l’interno con il solo scopo di danneggiare l’Inter. E l’ombra di Antonio Conte c’entra poco, forse. La notizia dello scontro Spalletti-Joao Mario è fuori in tempi record, quando poteva (doveva!) essere insabbiata – nascosta ai media, risolta privatamente a protezione dell’Inter -, dato che i panni sporchi si lavano in casa. E invece no, è solo un altro caso che crea caos. Un altro caso che qualcuno ha voluto far uscire per danneggiare l’Inter. Oppure che qualcuno non ha voluto tenere dentro per danneggiare qualcun altro che lavora nell’Inter. Il filo è sottilissimo, il silenzio di Piero Ausilio rumorosissimo, la politica di Beppe Marotta ambiziosissima, ma forse fa ancora acqua da qualche parte. Il triangolo Spalletti-Joao Mario-Inter non trova un senso logico oggi, chissà a fine stagione…

Pubblicato da
Andrea Turano

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