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Se anche il capitano (non capitano) lascia la nave Inter che affonda ogni anno

In casa Inter continua a tenere banco il futuro di Skriniar, dimenticando che anche il presente non è roseo. La situazione intorno all’attuale numero 37 nerazzurro cambia di giorno in giorno senza cambiare realmente. Ormai manca pochissimo alla verità, ma la verità non è ciò di cui si ha bisogno ora. Ora alla trasparenza richiesta si aggiunge anche l’accettazione di una sfida impossibile e forse troppo ambiziosa per chi dovrebbe essere il capitano ma oggi non lo è

RINNOVO A RISCHIO – “Il tempo va, passano le ore…”. Era l’estate ’98 quando Alex Britti si faceva conoscere al pubblico musicale con il primo dei suoi tormentoni. A quei tempi Milan Skriniar, che aveva appena 3 anni, sicuramente non conosceva la canzone “Solo una volta (o tutta la vita)” ma non è scontato la conosca oggi. Il messaggio che si cela nel testo, però, può essere riportato in auge in questi giorni. Il tempo va, passano le ore… e diminuisce la fiducia dell’Inter nel rinnovo del suo numero 37. Fiducia ormai trasformata in speranza. Speranza che sembra quasi diventare una preghiera. Preghiera disperata ma per chi? Per cosa? Perché? La gestione del contratto di Skriniar è quanto di più lontano possa esserci in un’azienda. E non si parla solo di calcio. Che sia cambiata la fiducia nerazzurra da un momento all’altro è sinonimo di mancato controllo della situazione. Una situazione nota da tempo: il rinnovo di Skriniar non era argomento da discutere dopo il 1° settembre e nemmeno dopo il 1° gennaio 2022, figuriamoci entro il 31 dicembre. Questo si sapeva già, non andava nemmeno previsto da un veggente eh…

DEADLINE IN ARRIVO – Solo da qualche giorno si parla di fine anno come deadline. Deadline “fissata” che tale non può essere: la cessione del classe ’95 slovacco a gennaio non sarebbe un paracadute ma un danno extra alla beffa. Non può esistere, come l’addio a parametro zero. Ecco perché conviene credere, e forse illudersi, che alla fine questo rinnovo ci sarà. Fuori tempo massimo. In pieno inverno anziché in estate, come sarebbe stato più plausibile dopo l’errore iniziale. Del resto, anche Britti sperava di raggiungere il suo obiettivo prima che l’estate fosse finita e, in attesa di capire il resto, era consapevole che intanto quella notte sarebbe finita… E Skriniar sa che l’Inter può essere solo una volta o per tutta la vita. Deve solo decidere cosa è meglio per il suo futuro da calciatore: firmare il contratto a giorni o salutare i colori nerazzurri.

L’articolo continua sotto il video del TG Inter-News, edizione di mercoledì 21 dicembre 2022.

L’Inter e il paradosso di Skriniar capita… no!

FASCIA DI CAPITANO – Il rinnovo di Skriniar non c’entra nulla con la politica-rinnovi dell’Inter. Si può temporeggiare per una riserva che guadagna troppo, per un titolare in età avanzata, per un profilo che pretende troppo senza dare abbastanza. Non si può temporeggiare per il capitano. Anche se capitano, a dire il vero, non è. Skriniar oggi è titolarissimo all’Inter – perché è forte e non ha un’alternativa in rosa – ma non è il capitano, sebbene indossi spesso la fascia dell’ormai uscente Samir Handanovic (vedi editoriale). Ed è proprio il ruolo di capitano-non capitano a far capire che qualcosa non va in questo rapporto. La promozione di Skriniar nel ruolo più ambito in rosa sarebbe dovuta essere una logica conseguenza, invece è sempre stata affrontata con timore. Da una parte la speranza di fare plusvalenza con la cessione di un big. Dall’altra le offerte (al ribasso…) arrivate solo per il difensore centrale scuola Zilina. E la figura di Nicolò Barella, tenuta in caldo come “Capitan Futuro” di un’Inter che verrà a prescindere da Skriniar. Strategia pura.

EVITARE IL NAUFRAGIO – L’Inter spera. Intanto fa i conti, pianifica, ragiona, studia, valuta. Un’Inter sempre più distante dalle sue origini e dalla sua tradizione ma non per forza sbagliata. A essere sbagliato, oggi, è l’imbarazzo creatosi per una questione da affrontare diversamente e in anticipo. Cosa vuole fare davvero l’Inter? E cosa vuole davvero Skriniar? La decisione è sua. La proposta fatta sarà pure buona ma non ottima, ma è il progetto a dover convincere o meno il calciatore. Compreso il progetto di prendere, come sfida, il comando di una situazione sempre più difficile per aiutare tutti a uscire dalla tempesta. O no? Se anche il capitano lascia la nave che affonda, e affonda ogni anno sempre di più, non si può restare impassibili. Ma Skriniar non è il capitano interista, quindi si può continuare a navigare lo stesso… sì ma in che direzione, Inter?

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