Pirelli ai saluti: oggi si chiude la Belle Époque da main sponsor all’Inter
Pirelli tra qualche ora smetterà di essere lo sponsor ufficiale dell’Inter. Ufficialmente. Un passaggio dovuto. Obbligato. Certo, i tempi non sono quelli ideali per un passo simile, ma la strategia a volte non può essere cambiata in corsa. Dopo 26 anni di successi, termina il periodo d’oro del main sponsor portato da Moratti con Tronchetti Provera. Ed è giusto così
Pirelli, l’addio all’Inter è solo un arrivederci
EI FU MAIN SPONSOR – Giornata storica quella di oggi. Termina la Belle Époque nerazzurra griffata Pirelli, che accompagna l’Inter dal lontano 1995. Pirelli a mezzanotte non sarà più ufficialmente il main sponsor dell’Inter. Una notizia nota da tempo e ufficializzata oltre un mese fa nell’annuncio del nuovo ruolo (vedi comunicato). Il passaggio da sponsor ufficiale a Global Tyre Partner (letteralmente, partner globale per pneumatici come in Formula 1) fa parte sia della strategia di crescita del Club nerazzurro sia del “ridimensionamento” calcistico voluto dalla società che opera principalmente nel settore automobilistico. Tradotto: Pirelli non lascia l’Inter ma continuerà ad agire dietro le quinte, lasciando la vetrina principale a nuovi investitori. Meno tifosi del grande interista Marco Tronchetti Provera, ma – si spera – più disposti a investire cifre che nel 2021 sembrano un miraggio per tanti. Ed è questa la notizia della notizia: nelle prossime ore (giorni?) l’Inter annuncerà il nuovo main sponsor, a che cifre? In teoria, “molto” più alte…
Inter, dal 1995 al 2021 con lo stesso main sponsor
BINOMIO VINCENTE – Tornando alla notizia del giorno, sul periodo 1995-2021 si è raccontato e scritto tanto. Non serve aggiungere altro. Del resto, i 26 anni del binomio Inter-Pirelli portano in bacheca tutte le vittorie dell’Era Moratti figlio – iniziate con la Coppa UEFA ’98 – più il primo e finora unico trofeo dell’Era Suning, lo Scudetto ’21. In questo periodo l’Inter è salita sul tetto d’Italia (2006-2010, poi 2021), d’Europa e del Mondo (2010). Oltre ai sei scudetti, anche quattro Coppe Italia e altrettante Supercoppe Italiane in Patria. L’apice a livello internazionale è stata ovviamente la Champions League, senza dimenticare il Mondiale per Club a completamento del 2010 quasi perfetto (all’appello manca solo la Supercoppa Europa…). Ben 17 trofei – su 40 totali – che l’Inter ha vinto portando il logo Pirelli stampato ad altezza diaframma, all’incirca. Uno in più dello sponsor tecnico Nike, fermo a 16 (il primo trofeo è arrivato con Umbro, ndr), con cui si formava un trio. Oltre un quarto di secolo, quasi metà bacheca. Una coppia vincente, poco da dire.
Suning e non solo, cambiare qualcosa non è reato
FUTURO OBBLIGATO – Il nome di Pirelli accompagnerà l’Inter per il resto della sua storia. Da domani – 1° luglio 2021 – non sarà più stampato sulle maglie da gioco, ma continuerà ad affiancarsi al nome dell’Inter in altre attività commerciali. Il marketing non si ferma mica. C’è chi storce il naso anche per questo cambiamento, rimpiangendo i tempi che furono con Massimo Moratti alla guida del Club. Chi, invece, continua a essere esaltato da queste novità generazionali apportate dalla proprietà Suning, che a Milano vuole scrivere solo la sua storia senza badare troppo ai dettagli. E poi c’è quello che ormai può essere definito il movimento InterSpac (vedi focus), che vuole riportare un minimo di romanticismo in casa Inter ma seguendo i piani di business dell’attuale proprietà. In questo scenario, non c’è più spazio per stampare l’iconico logo Pirelli sulle maglie dell’Inter. Da mezzanotte stop alla “P allungata”, protagonista di infinite bozze. E in attesa di vedere la prima foto ufficiale della nuova maglia con lo scudetto di nuovo cucito sul petto, chiudiamo la Belle Époque dell’Inter di Pirelli con questa bellissima foto di Christian Eriksen in maglia nerazzurra, già utilizzata in apertura di articolo. Un connubio di bellezza nerazzurra.