Editoriali

Pioli ha fatto quello che chi vuole il male dell’Inter spera faccia Spalletti

Pioli ha lasciato la panchina della Fiorentina per salvare un minimo di dignità laddove i risultati non lo aiutavano, Spalletti all’Inter sta vivendo una situazione simile, ma ancora resiste. Per chi vuole il bene dell’Inter, meglio così

DIMISSIONI PIOLI – La notizia del giorno è senza alcun dubbio l’addio di Stefano Pioli alla Fiorentina sotto forma di dimissioni, altro che esonero. Una situazione sempre meno verificata nel mondo del calcio, soprattutto in Italia, dove gli allenatori sono più attaccati all’ingaggio (leggi “stipendio sicuro”) che alle prospettive di carriera. Una “novità” che stupisce. Il gesto di Pioli è quasi estremo, ma ben giustificato: «A malincuore oggi mi vedo costretto a dover lasciare, dimettendomi, poiché sono state messe in discussione le mie capacità professionali e soprattutto umane». Da questa situazione (per ora) ne esce vincitore solo Pioli, dato che la Fiorentina – pur non potendo più chiedere nulla al proprio campionato – è ancora in corsa per un importantissimo obiettivo stagionale (la Coppa Italia) e per il momento ha tutto da perdere. Valeva la pena arrivare a questo punto? Poi a fine stagione si vedrà. Questo senza voler rivalutare né sopravvalutare Pioli come allenatore.

SPALLETTI ATTACCATO – Ribaltando la situazione da Firenze a Milano, il momento vissuto da Luciano Spalletti non è tanto diverso. Attaccato da tutti sia dall’esterno sia soprattutto dall’interno, l’attuale tecnico dell’Inter – a differenza del collega ex Fiorentina, ma anche ex Inter – continua a mantenere salda la sua panchina grazie ai risultati fatti sul campo per l’unico obiettivo rimasto, ovvero la qualificazione in Champions League (basta il quarto posto, l’Inter è terza). Eppure tutti (quelli che non amano l’Inter) “tifano” per le dimissioni di Spalletti, dato che c’è chi ha preso le difese di Mauro Icardi pur di attaccarlo, chi parla di Beppe Marotta che l’ha scaricato, chi di Esteban Cambiasso come traghettatore prima del ritorno di José Mourinho, chi di Antonio Conte già annunciato al suo posto e quant’altro. Si aspetta solo che esploda definitivamente. Ma per fortuna Spalletti non ci sente e continua a fare buon viso a cattivo gioco e viceversa: prima si raggiunge l’obiettivo dell’Inter, poi semmai “ben venga” l’esonero ben pagato da Suning.

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