Editoriali

Nainggolan sfida l’Inter: quel desiderio proibito di un rapporto mai decollato

Nainggolan e il suo recentissimo passato saranno faccia a faccia domenica sera alla Sardegna Arena. Storia di un rapporto mai realmente sbocciato con l’Inter, nonostante la volontà di Spalletti di tornare a valorizzare il suo centrocampista dei sogni

PUGNO DURO – Neanche il tempo di riavvolgere il nastro dei ricordi, che l‘Inter di Antonio Conte e Radja Nainggolan sono già l’uno contro l’altra. Strano scherzo del destino, che ha preferito porre prematuramente il belga al cospetto di chi, non più tardi di qualche settimana fa, ne aveva bocciato comportamento e rendimento. La scelta di Beppe Marotta e soci di privarsi del “Ninja” ha radici profonde, che finiscono per collimare in una nuova linea etica chiara e decisa: l’Inter ha cambiato registro e punta a scrollarsi di dosso quella coltre di impotenza e lassismo che ne aveva caratterizzato gli ultimi campionati. L’addio in prestito del centrocampista belga va concepito in maniera indipendente rispetto all’annosa querelle Mauro Icardi, nonostante entrambe le rotture vadano fatte coincidere con lo stesso cambio di mentalità a livello dirigenziale.

AMORE MAI SBOCCIATO – A dir la verità, la storia d’amore fra Nainggolan e l’Inter non è mai sbocciata come tutti si aspettavano. Partendo dai problemi fisici, continui e persistenti, passando per una serie di uscite poco consone al professionista in causa, fino ad arrivare al continuo paragone col sacrificato Nicolò Zaniolo, che nel frattempo faceva faville ai piedi del Colosseo. Neppure la cura Luciano Spalletti è riuscita a rivitalizzare, o quantomeno a placare e indirizzare, il “Ninja”. La gestione di una personalità spinosa e pesante come quella di Nainggolan ha finito per portare all’implosione lo stesso tecnico di Certaldo. Nonostante questo, è stato proprio il belga a segnare la rete decisiva che ha consentito all’Inter di presentarsi, col petto in fuori, al sorteggio per l’edizione 2019/2020 della Champions League. Il destino, baro e infingardo, sembra quasi volersi divertire con i protagonisti della nostra storia, regalando a Nainggolan la possibilità di vendicarsi già alla seconda giornata.

FASE DI DIFFICOLTÀ – Nella prima uscita casalinga dell’attesissimo Cagliari, il belga ha fatto registrare una prestazione discreta, non riuscendo tuttavia a condurre i suoi all’incasso in termini di punti. Radja si è sempre detto soddisfatto del ritorno in Sardegna, luogo in cui la pace dei sensi e delle membra appare quasi un imperativo. Ecco, serenità è forse la parola chiave di un dibattito complicato, quello intorno ai massimi sistemi di un centrocampista tanto devastante quanto indolente e anarchico. Non va sottovalutato anche il periodo complesso che Nainggolan sta vivendo a livello familiare, che oggettivamente rischia di prosciugarli energie mentali preziose da spendere sul rettangolo verde.

C’ERAVAMO TANTO DESIDERATI – Nainggolan ha messo piede in campo contro l’Inter per 16 volte, di cui 13 da titolare. Nel dettaglio: 3 i successi, 6 i pareggi e 7 le sconfitte. Per 5 volte il belga ha gonfiato la rete ed esultato in faccia ai nerazzurri. Come dimenticarsi la magistrale doppietta di San Siro con cui la Roma tagliò definitivamente le gambe alla pavida Inter di Stefano Pioli. Radja è un calciatore che divide, le folle che lo acclamano dai detrattori che lo bersagliano. Anche tra i tifosi nerazzurri c’è chi sperava che col “Ninja” potesse andare diversamente, in primis perché a Milano non era riuscito ad esprimere tutto il suo potenziale, e in seconda battuta perché le sue marachelle non avevano assunto neanche un decimo del fragore popolare del compagno Maurito. Ma quello tra Nainggolan e l’Inter va necessariamente catalogato come un rapporto fugace, da una notte (neanche troppo passionale) e via. E il giorno dopo, come se nulla fosse accaduto. La corte serrata dell’Inter, con Spalletti in prima fila per portarsi a casa il belga, è un po’ come l’ardente desiderio di una donna già maritata. Ma nel momento in cui il rapimento amoroso va a concretizzarsi, le aspettative scemano e avviene la rottura, tanto lenta quanto ineluttabile. La sfida di domenica sera, alla Sardegna Arena, sarà l’occasione per i due amanti di rivedersi, quasi casualmente. Come se il destino li avesse messi l’uno di fronte all’altro con troppo anticipo. No, non era ancora il momento. Ma forse il momento, tra l’Inter e il suo arcigno assaltatore, non lo è semplicemente mai stato.

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