Editoriali

Mercato Inter, Hakimi-Sanchez poi Vidal: potenziamento completato?

Con l’arrivo di Matteo Darmian, si conclude il mercato estivo dell’Inter. I veri colpi sono arrivati addirittura prima dell’inizio (Hakimi e Sanchez), poi solo operazioni volte a un potenziamento incrementale (Vidal su tutti). Un giudizio sul calciomercato nerazzurro, giunto ufficialmente al termine.

COLPI VERI – Il mercato dell’Inter è iniziato ancor prima che si concludesse la scorsa stagione. Prima l’annuncio straordinario dell’acquisto di Achraf Hakimi dal Real Madrid. Poi la conferma della permanenza di Alexis Sanchez in nerazzurro. Partiamo dal cileno. Nonostante un’età non più verde e un ingaggio importante (7 milioni di euro netti a stagione), la conferma di Sanchez è un punto saldo per l’attacco dell’Inter. Un suo eventuale addio avrebbe costretto i nerazzurri a fare i conti con una necessaria rifondazione delle secondo linee offensive. L’ex Manchester United sarà invece ancora il terzo violino dietro la coppia dei sogni. Hakimi è poi il vero gioiello del mercato nerazzurro. Un’operazione condotta in gran segreto e conclusa in pochissimi giorni: con lui l’Inter si è assicurata uno dei migliori esterni al mondo (a soli 22 anni). Da qualunque prospettiva lo si guardi, il miglior colpo di questa sessione è lui.

ALTERNANZE – Sul gradino più basso del podio posa poi il piede Arturo Vidal. Il nuovo numero 22 è riuscito finalmente a ricongiungersi con Antonio Conte, suo padre putativo a livello calcistico. Dopo averlo a lungo inseguito ed esplicitamente richiesto, il tecnico ha di nuovo a disposizione il suo jolly di centrocampo. Non un asso o un tre di briscola, ma una carta che porta ugualmente punti pesanti in termini di esperienza e approccio offensivo. E a lui si aggiunge Aleksandar Kolarov. Due operazioni low cost (Vidal a parametro zero, il serbo per 1,5 milioni), con l’ex Roma che arriva per portare maggiori ricambi nel reparto offensivo, più che sulla fascia mancina. Con questi acquisti, a cui si aggiungono quello di Andrea Pinamonti e quello di Matteo Darmian (nella giornata di oggi), l’Inter si garantisce una sorta di doppia rosa, dove ogni titolare di ruolo ha il proprio backup.

USCITE – Perché nel frattempo si sono verificate anche numerose uscite. Le più significative sono quelle di Antonio Candreva e Diego Godin, le uniche a titolo definitivo. Per età e limiti tecnici (il primo) e per motivi di bilancio (il secondo), sono due addii pienamente assorbibili da questa rosa. A loro si aggiungono poi lo svincolo di Borja Valero. Tre caselle libere coperte dal mercato in entrata (specie Candreva e Borja Valero), o da asset già in rosa (Skriniar e D’Ambrosio per il centrodestra di difesa). A questi si aggiungono le partenze di Victor Moses (tornato al Chelsea) e Valentino Lazaro (in prestito ai futuri avversari del Borussia Moenchengladbach), intangibili vista l’abbondanza sulle fasce. Ma anche qui, il vero colpo avviene a fari spenti, con la cessione definitiva di Mauro Icardi al PSG (per 50 milioni).

ESUBERI – Un mercato in uscita ampiamente soddisfacente, sebbene manchino almeno due nomi nelle sue caselle. In primis quello di Radja Nainggolan, tornato a Milano con occhi e cuore ancora puntati verso la Sardegna. Un match made in heaven saltato per ritrosia dei sardi. A centrocampo può essere poco più di un rincalzo, difficile che il suo minutaggio stagionale possa arrivare alle quattro cifre (anche alla luce dell’arrivo di Vidal). E poi manca il nome di Joao Mario. Il portoghese è l’unico vero esubero di questa Inter (assieme a Kwadwo Asamoah), nemmeno convocato per il precampionato. Il suo ritorno allo Sporting Lisbona è quasi definito, fortunatamente in Portogallo c’è ancora domani per chiudere il mercato. Anche per lui si parla di prestito, così come per Dalbert (al Rennes): una soluzione temporanea, in attesa di depennarli dal bilancio la prossima estate.

GIUDIZIO FINALE – Volendo tirare le somme di questo mercato, l’Inter è riuscita a snellire una rosa che a inizio ritiro contava circa 40 giocatori. La sensazione è che Conte non sia pienamente soddisfatto, nonostante l’esplicitata oculatezza condivisa con la proprietà. Due le lacune solo parzialmente colmate: l’esterno sinistro e la quarta punta. Le difficoltà nel piazzare Ivan Perisic hanno costretto il tecnico a digerirlo e riciclarlo, ma le sue preferenze erano altre (e le prime uscite stagionali non depongono a favore del croato). E, davanti, il gentlement agreement che ha portato al ritorno di Pinamonti non ha realmente colmato la mancanza di un vice-Lukaku in rosa. Un mercato che, volendo dare un voto, meriterebbe un 7 pieno, viste anche le difficoltà contingenti legate alla pandemia in corso. Una cosa è però certa: la rosa è stata complessivamente potenziata, il terreno per l’assalto è pronto.

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