Editoriali

Mazzarri e l’Inter, cinque anni fa l’esonero. Ora è un tabù da sfatare

Mazzarri e l’Inter si separavano il 14 novembre, ma del 2014. Ora, a cinque anni di distanza, i nerazzurri cercano di interrompere una serie negativa proprio con il tecnico toscano. E, visti i precedenti, la partita col Torino di sabato 23 novembre (ore 20.45) non sarà affatto semplice.

SVOLTA INTER – Il 14 novembre 2014 arrivava il primo esonero della carriera di Walter Mazzarri. Un addio consumato a cinque giorni dalla sua ultima partita ufficiale, un pessimo 2-2 col Verona nel quale arrivarono i fischi del Meazza, la sostituzione di Mauro Icardi subito dopo il pari di Nico Lopez al 90′ e l’indimenticabile intervista dove, fra le tante cose, disse «E poi è cominciato anche a piovere». Un rapporto mai decollato del tutto quello fra l’Inter e Mazzarri, sia per il 3-5-2 (che pure ora è il modulo base di Antonio Conte) sia per i risultati e le tante scuse. Dopo un primo anno, dove era arrivato un quinto posto onorevole soprattutto per il valore modesto della rosa, l’inizio di stagione 2014-2015 era stato pessimo. Due goleade, a Stjarnan e Sassuolo, e tantissime delusioni (in primis l’1-4 col Cagliari), con quel 2-2 come goccia che fece traboccare il vaso.

CAMBIO INFRUTTUOSOErick Thohir chiamò Roberto Mancini, ma le cose non cambiarono così tanto. Giusto dire che quello era forse il momento più difficile della storia recente dell’Inter, e in questo forse Mazzarri non ha tutti i torti quando si discolpa per i risultati negativi. Anche con l’attuale CT della Nazionale i nerazzurri non sono riusciti a tornare competitivi, ritrovando la Champions League solo con Luciano Spalletti, mentre Mazzarri dopo un anno in Inghilterra al Watford è tornato in Serie A, al Torino. Proprio coi granata, curiosamente, ci sarà il prossimo impegno di campionato, coi nerazzurri obbligati a fare bottino pieno visto che la Juventus sembra inarrestabile. Mazzarri sarà l’ostacolo dell’Inter dopo la sosta, tutt’altro che facile da superare: da ex è imbattuto, con due successi all’Olimpico e un pareggio al Meazza.

PRECEDENTI PARTICOLARI – Sembra ci sia una maledizione per l’Inter contro Mazzarri, come se l’esonero avesse avviato un tabù. Il primo incrocio è dell’8 aprile 2018, coi nerazzurri di Spalletti a caccia di punti Champions League. Finì 1-0, gol dell’altro ex Adem Ljajic, in una partita dominata dagli ospiti con un’infinità di occasioni. Male anche il 26 agosto 2018, alla seconda giornata, col comodo 2-0 dell’intervallo vanificato nella ripresa complici due grossolani errori di Samir Handanovic. Stessa sorte lo scorso 27 gennaio, quando un colpo di testa di Armando Izzo trovò ancora colpevole Handanovic, in una delle peggiori prestazioni del 2019. L’Inter, fra nove giorni, avrà quindi un doppio obiettivo: riprendere il campionato con tre punti e interrompere la serie negativa. Mazzarri, a differenza di altri (su tutti Gian Piero Gasperini), non ha mai parlato male dell’Inter o attaccato la società, ma ora è un avversario e quindi va inevitabilmente superato.

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