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Marotta tra due fuochi ora: uno è l’Inter che fa, l’altro è… l’Inter che disfà

Marotta difficilmente finisce in prima pagina, non essendo una primadonna che scende in campo o va in panchina. Il suo nome però “sposta” molto nell’ambiente calcio italiano. Oggi quando si parla di Inter si parla anche del suo AD Sport ma succede lo stesso con la Juventus

MENÙ POVERO DI CALCIO… – La lunga sosta internazionale di fine 2022, causata dai Mondiali in Qatar, procede. Ed è più pesante del previsto. Non tanto per l’assenza dell’Italia alla rassegna mondiale quanto per lo scenario in cui si muove il calcio in tempi di stop forzato. Senza partite i contenuti principali vengono a mancare. Esiste il paracadute strategico del calciomercato, è vero. Ma non basta. C’è il capitolo rinnovi, sempre spinoso. Si è già parlato del possibile cambio di proprietà, che tornerà in auge nei prossimi giorni. Infine qualche considerazione sugli obiettivi stagionali e più di una questione tecnico-tattica. A meno di un mese dall’ultima partita ufficiale dell’Inter, e a meno di un mese dal prossimo impegno vero, il più è stato fatto. Forse. Forse, sì. Perché in realtà qualcosa può ancora succedere. Oggi tocca all’Amministratore Delegato Sport dell’Inter finire sui giornali per far parlare un po di sé e della sua società. E se il nome di Beppe Marotta viene riaccostato a quello della Juventus (vedi articolo), il rumore causato non è di quelli ignorabili. Non è una notizia ma fa notizia. Fantastico.

L’Italia calcistica Juventus-centrica risucchia anche Marotta

… MA RICCO DI SCOOP – E forse non è neanche un rumore casuale. In Italia da giorni, quando si parla e scrive di calcio, si parla e scrive di Juventus. A dire il vero si spreca più tempo a ipotizzare la rinascita bianconera anziché ragionare sulla possibile morte ideologico-aziendale della stessa. Normale amministrazione. Ciò che non è altrettanto normale è il solito silenzio proveniente da Viale della Liberazione. Ed è un silenzio ancora più rumoroso del binomio Marotta-Juventus. Qualcosa bolle sempre in pentola ma le ricette azzardate e i tempi di cottura sono perennemente sbagliati. L’idea che sull’Inter si possa dire e scrivere qualsiasi cosa, senza smentita, è un problema. Andare avanti con/per veline è un problema. Permettere a chiunque di improvvisare la qualsiasi sui colori nerazzurri è un problema. Un problema a cui andrebbe messo un freno. Un punto. Un punto che interessa e riguarda anche Marotta ma più che altro nel presente anziché nel futuro. L’Inter di oggi è la sua creatura, con pregi e difetti. Una creatura pensata e ri-pensata (su richiesta…) prima di plasmarla. E la missione – ora “impossibile” – all’Inter non è ancora finita.

Marotta vede la Juventus di ieri nell’Inter di oggi

PRESENTE E FUTURO – C’è poco da ipotizzare. Il presente di Marotta è all’Inter. È l’Inter. Non lo sarà il futuro, ma questo è già noto a tutti. Il futuro di Marotta è un futuro più politico che sportivo. Un futuro probabilmente ancora più calcistico ma con meno competitività e più sostenibilità. Meno business di breve periodo, più progettualità sul lungo periodo. Le idee evolvono, i piani anche, di conseguenza gli obiettivi e le strategie. L’Inter di oggi è un’Inter marottiana come lo era la Juventus pre-follia Cristiano Ronaldo. In entrambi i casi si è arrivati a un punto di rottura con la proprietà, iniziato con l’addio dell’allenatore Antonio Conte e terminato a Torino con il passaggio di consegne del progetto tecnico-sportivo. Tornando indietro, nessuno in casa Juventus tiferebbe per la “rottura” del rapporto tra Andrea Agnelli e Marotta. Guardando avanti, nessuno in casa Inter vorrebbe rivivere il remake con Steven Zhang nel ruolo del Presidente che non sposa il progetto dell’uomo scelto per portare avanti il progetto stesso. Eppure il rischio di rottura è sempre dietro l’angolo se manca la condivisione necessaria.

L’Inter come priorità ma adesso serve uno sforzo di coppia

I DUE FUOCHI MAROTTIANI – Ecco perché oggi Marotta vive tra due fuochi ma non c’entra né l’ipotesi Juventus-bis né quella post-club. I due fuochi sono entrambi nerazzurri: da una parte c’è l’Inter marottiana pensata da Marotta, dall’altra Inter marottiana rivisitata da Zhang. Una fa, l’altra disfà. La prima pianifica da sempre il futuro con lungimiranza, la seconda programma solo il presente senza garanzie. Una situazione che alla lunga può diventare insopportabile anche per il miglior manager del calcio italiano attualmente in circolazione. La fase del “vorrei ma non posso” brandizzata Suning è l’ultima vera missione nerazzurra di Marotta. Qualcosa dovrebbe cambiare ma in primis si attende chiarezza e trasparenza sui progetti da portare ancora avanti. Tutti nella stessa direzione o tutti contro tutti? Parlare di Juventus oggi fa vendere copie come ieri ma pensare esclusivamente all’Inter è davvero rivoluzionario. E Marotta in questo periodo ha davvero tanto a cui pensare per rimettere a posto l’Inter: su questo mettiamo le mani avanti ma non sopra. Del resto, mettere le mani su un fuoco non è mai una grande idea… figuriamoci su due.

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