Editoriali

Lukaku e il bis all’Inter, la paura (di fallire) fa 90: il paracadute fa comodo a tutti

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Lukaku all’Inter è di nuovo realtà. Il sogno di uno si trasforma in quello di tutti gli interisti. E nell’incubo di tanti. Il ritorno dell’attaccante belga a Milano segna l’inizio di una nuova epoca anche per il calciomercato. Perché un trasferimento così rumoroso dovrebbe far scontenti tutti. Invece per il momento fa felici tutti. E un po’ paura. In attesa che a parlare sia il campo

LUKAKU DAY… AFTER – «Sembrava impossibile, ma ce l’avevamo fatta». La citazione da spot pubblicitario degli Anni 90 (numero che tornerà più volte…) riassume benissimo l’impresa in questione condotta brillantemente dall’avvocato Sebastien Ledure (vedi video). L’antico vaso portato in salvo, a Milano, in questo caso è Romelu Lukaku, non di certo un pezzo facile da spostare. Da Londra, di nuovo. Un pezzo da 90, appunto. L’attaccante belga rivoleva l’Inter ed è stato accontentato. L’Inter-bis per Lukaku si concretizza ufficialmente mercoledì 29 giugno 2022, giorno del cosiddetto “Lukaku Day” (vedi video). Adesso che Lukaku nerazzurro è di nuovo realtà, anziché perdere tempo nell’attribuire i meriti per quest’operazione di mercato che ha del clamoroso, bisogna iniziare da subito a pensare al futuro imminente. Al calcio giocato, ecco. Che garanzie dà all’Inter Lukaku oggi? Impossibile avere certezze. Speranze, sicuramente, tante.

L’Inter ritrova un nuovo “vecchio” Lukaku

IL NUOVO NUMERO 9(0) – Chi crede che Lukaku ripartirà subìto dai 64 gol in 95 partite del precedente biennio nerazzurro con Antonio Conte in panchina si illude. Ma anche chi si affida ai 15 gol in 44 partite con il Chelsea di Thomas Tuchel non è che faccia chissà quale sforzo… Qual è il vero Lukaku? Quello che Simone Inzaghi ha (ri)voluto fortemente dopo l’illusione, poi diventata delusione, dell’estate scorsa. Il classe ’93 belga torna a Milano più maturo dopo l’ultimo – ennesimo – errore di valutazione in carriera. Ed è questo il punto di forza su cui ricostruire il quadro distrutto ad agosto 2021. Più maturo a livello “umano”, meno a livello tecnico-tattico. Non c’è il rischio che Lukaku si sia involuto ma la principale preoccupazione di Inzaghi sarà rimettere il suo numero 9 in condizioni di fare la differenza. Ops, il suo nuovo numero 90, ovviamente… Un lavoro più importante sul fisico e soprattutto sulla testa che sui piedi di Big Rom. I gol non sono tutto ma aiutano. A Lukaku si chiede quello ma anche la leadership venuta a mancare in maglia nerazzurra dopo il suo addio, poi trasformato in un “costoso” arrivederci.

Lukaku e il triplo paracadute sull’asse Chelsea-Inter

LA PAURA FA 90 – Criticare o esaltare il Lukaku-bis prima di rivederlo in campo con la maglia dell’Inter è uno sforzo inutile. A molti piace giocare d’anticipo, per altri è meglio temporeggiare. Ed è quest’ultimo l’approccio più corretto. Tutte le parti coinvolte nell’operazione si sono riservate un “paracadute” in caso di fallimento dell’operazione, sebbene il termine “fallimento” vada contestualizzato in base ai reali obiettivi di ognuno. Il Chelsea, strappando il prestito oneroso con bonus si augura facilmente raggiungibili, oltre a risparmiare sull’enorme ingaggio del calciatore, può completare un altro anno di ammortamento limitando il danno economico-finanziario. L’Inter, non impegnandosi con il riscatto obbligato, non appesantisce il proprio bilancio con un’operazione a titolo definitivo oggettivamente insostenibile, a prescindere dallo “sconto” dell’attaccante belga sul proprio ingaggio. Lukaku, invece, può tornare nel posto in cui si sente più apprezzato per dimostrare di valere ancora tanto, ma sapendo che non troverà le porte chiuse nemmeno nella sua “casa” londinese. Che il prestito sia solo annuale o biennale in caso di rinnovo dell’accordo, oggi non importa. Le minestre riscaldate generano sempre più di un dubbio, anche nel mondo del calcio: la paura fa 90 perché la paura di fallire è tanta ma insieme si può superare. Sembrava impossibile, ma Lukaku è tornato a casa… Inter, quella vera.

Pubblicato da
Andrea Turano

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