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Juventus-Inter è la prima delle due finali che Conte giocherà a febbraio

Juventus-Inter non è solo la prossima partita in calendario ma anche la prima finale destinata a condizionare la seconda parte della stagione nerazzurra. La squadra di Conte ha un calendario diverso dalle altre italiane e può trarne vantaggio, ma la strada che porta allo sprint di maggio inizia in salita a febbraio

PRIMA FINALE – Se c’è una cosa fastidiosa quando si presentano le partite di calcio, la moda di definirle “tutte finali” da un certo punto della stagione è una di quella. Non è questo il caso, però. Febbraio 2021 si presenta come il mese decisivo per la stagione dell’Inter, a cui è rimasta solo la doppia competizione nazionale. E mentre le altre italiane proveranno a farsi spazio in Europa, per avanzare il più possibile (e ricavare un po’ di milioni dalla UEFA…), la squadra di Antonio Conte non può fallire in Italia. La parola “fallimento” probabilmente non è corretta in questa particolare situazione extra-calcistica, ma permette di presentare perfettamente le ambizioni contiane. Conte allena ancora l’Inter perché è convinto di riuscire a portare l’Inter sul tetto d’Italia. Quanto costruito finora dà gli stessi margini di vittoria in Coppa Italia e in Serie A, sbagliato rinunciare all’una per l’altra. E pur considerando giustamente il campionato come la priorità stagionale, la coppa va affrontata con la stessa voglia di farla propria. Ecco perché la semifinale di ritorno contro la Juventus dev’essere considerata una finale. La prima finale di questo mese complicato.

SECONDA FINALE – Il penultimo step della Coppa Italia è un banco di prova fondamentale per il prosieguo della stagione nerazzurra. Battere la Juventus a Torino, accedere alla finalissima (contro la vincente di Atalanta-Napoli, ndr) e provare a vincerla dopo dieci anni, può rappresentare l’inizio di un nuovo ciclo per l’Inter. Ma soprattutto la fine di un decennio di insuccessi. Non alzare la Coppa Italia non verrebbe visto come un dramma sportivo, ma a quel punto Conte dovrebbe andare all-in sullo Scudetto conoscendo pregi e difetti della sua rosa. Ed è qui che si arriva alla seconda finale di febbraio. Il Derby di Milano in “casa” del Milan, che potrebbe arrivarci da capolista o da inseguitrice (restano da giocare Milan-Crotone, Spezia-Milan e Inter-Lazio, ndr). Dopo la brutta sconfitta nella partita di andata, l’Inter ha un solo risultato a disposizione per ristabilire le gerarchie in classifica. Perdere metterebbe il Milan nelle condizioni di partire da un “+12” rispetto alle prospettive nerazzurre di inizio stagione. Doveroso riportare a “0” il punteggio degli scontri diretti. Se l’Inter vuole davvero lanciare un messaggio all’Italia del calcio, contro il Milan deve continuare quanto già iniziato in Coppa Italia, mettendosi in mezzo tra i cugini rossoneri e un trofeo nazionale.

NON SOLO TROFEI – Le ore che dividono Conte da questa Juventus-Inter saranno importanti per capire in che direzione andare. C’è chi assicura che la Coppa Italia non sia un obiettivo né per Andrea Pirlo né per lo stesso Conte. Niente di più falso. Entrambi puntano alla vittoria della coppa nazionale. Ma soprattutto al trionfo contro un collega-avversario tanto stimato quanto temuto. Per Conte perdere la sfida “Allievo contro Maestro” non è considerata un’ipotesi fattibile. E lo ha già dimostrato sia in campionato sia nell’andata di Coppa Italia. Lo stesso vale per Pirlo, che ha subito la prima lezione e si batterà con tutte le sue forze (difensive…?) per avere la meglio sull’Inter di Conte. Non c’è di mezzo solo un trofeo “minore” ma anche una questione di orgoglio. Accedere alla finale di Coppa Italia aumenterebbe la convinzione di arrivare fino in fondo anche in Serie A. Perderla, beh… in un certo senso farebbe tornare lo scenario dell’ultima spiaggia. Il calendario dell’Inter è noto a tutti, bisogna superare un avversario per volta in modo da raggiungere uno step di crescita graduale. Prima c’è da recuperare la pratica Juventus, poi – solo dopo la Lazio – si penserà a Milan-Inter. Un’altra finale anticipata. In meno di due settimane l’Inter di Conte capirà che tipo di finale di stagione le aspetterà. Vietato complicare i piani proprio ora.

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