Juventus-Inter condizionata dalla piaga nazionali: danni per entrambe

La settimana che porta a Juventus-Inter comincia con un grosso problema, quello della sosta per le nazionali. Una questione che tocca in maniera indistinta entrambe le squadre.
PARTITA “FALSATA” – Il peggior momento per giocare una sfida come Juventus-Inter forse è proprio questo: al rientro dalla sosta per le nazionali. In Spagna lo chiamano Virus FIFA, per l’altissimo numero di giocatori che in queste due settimane accusano problemi fisici. Infortuni in certi casi anche piuttosto gravi, ne sa qualcosa il Barcellona che ieri ha perso Gavi per il resto della stagione o il Real Madrid che dovrà rinunciare a lungo a Eduardo Camavinga e Vinicius Junior. Ma il guaio di questo stop troppo brusco dei campionati riguarda anche il derby d’Italia, che non permetterà di avere le due squadre al meglio. E non solo per chi si è infortunato in questi giorni di sosta.
LE QUESTIONI – L’Inter ha perso Alessandro Bastoni non solo per la partita con la Juventus. L’infortunio occorso mercoledì con l’Italia rischia di tenerlo fuori per un mese: un guaio pesante, anch’esso eredità delle nazionali. Massimiliano Allegri, lasciando stare Manuel Locatelli e Fabio Miretti che avevano problemi da prima, ha avuto il fastidio di Weston McKennie che però potrebbe recuperare. E pure Hakan Calhanoglu non era al meglio, anche se la Turchia l’ha dispensato causa paternità. Poi c’è la vicenda rientri. L’Inter ha la sfortuna che, su quattordici convocati, ben otto giochino domani. Di cui tre (i sudamericani Carlos Augusto, Lautaro Martinez e Alexis Sanchez) quando in Italia sarà già mercoledì e dall’altra parte del mondo. Con evidente dispendio di energie fisiche e viaggi intercontinentali. Spesso per partite di scarso valore, come dimostra il 14-0 sabato della Francia a Gibilterra. Che di certo non valgono Juventus-Inter, sfida decisiva.
MORBO SOSTA – A ottobre la FIFA ha ufficializzato il calendario internazionale da qui al 2030. Fino al 2025 saranno quattro all’anno (settembre, ottobre, novembre, marzo), poi diventeranno tre ma quella tra settembre e ottobre durerà ben sedici giorni, un’eternità, fino a quattro partite. L’utilità, bassissima, di fermare così a lungo i campionati è nota da anni, eppure nessuno fa passi in direzione contraria. Col risultato che partite come Juventus-Inter sono condizionate, per non dire falsate, nel loro avvicinamento. Perché i giocatori in nazionale non sono seguiti come nei club e i ritmi di allenamento sono diversi, causando spesso problemi fisici. Ma anche perché per preparare la partita col gruppo completo c’è pochissimo tempo, e per fortuna stavolta è domenica sera anziché sabato. È la terza sosta in due mesi: davvero c’è tutto questo bisogno? Fra seguire Juventus-Inter o le qualificazioni delle nazionali la scelta del 99% dei tifosi è ovvia.