Inzaghi e Simeone sono stati compagni alla Lazio. Ed entrambi legano il loro passato nerazzurro, non solo con ricordi felici. Il presente vede l’italiano sulla panchina dell’Inter e l’argentino su quella dell’Atletico Madrid. Due filosofie di calcio agli antipodi ma che possono trovare un punto d’incontro. Quello rappresentato dall’ultima (vittoriosa) Juventus-Inter
CHOLISMO VS. ESTETISMO – Le statistiche di Manchester City-Atletico Madrid imbarazzano gli esteti del calcio moderno. Come se l’1-0 casalingo della corazzata allenata da Pep Guardiola fosse un risultato da incorniciare dopo un dominio tecnico e territoriale senza storia. Il possesso palla premia gli inglesi, così come il risultato dell’andata dei Quarti di Finale di UEFA Champions League, non altro. Dal punto di vista tattico, la partita la fanno gli ospiti. La fanno, sì, pur subendola. Le critiche nei confronti del calcio proposto da Diego Pablo Simeone riassumono bene la competenza analitica del Bel Paese. Paese che “El Cholo” Simeone conosce bene. Se proviamo a traslare il discorso sull’ultima Juventus-Inter (vedi analisi tattica) di Serie A, le differenze sono poche. E Simone Inzaghi per una notte può innalzarsi a fiero rappresentarsi della filosofia cholista.
SIM(E)ONE INZAGHI – Criticare i risultati internazionali dell’Atletico di Simeone, prima ancora di poter dimostrare gli effetti della sua strategia sui 180′, non è analisi. È giudicare il lavoro altrui senza averne le competenze. Può piacere o meno, sia chiaro. La filosofia cholista non è altro che un modo per raggiungere il successo senza avere i mezzi per farlo diversamente. Guardiola al City gode di una rosa di fuoriclasse, Simeone a Madrid se li è costruiti da sé. E questo alla lunga può creare una vantaggio competitivo. A più livelli. All’Inter una versione Made in Italy del Cholismo si è vista nell’ultimo biennio con Antonio Conte, che attraverso il lavoro ha ottenuto più del previsto dalla sua squadra. Inzaghi sta continuando quel lavoro ma con le sue idee. Diverse. Orientate al calcio giocato a viso aperto. Funzionava, almeno prima della crisi d’identità nerazzurra. In Juventus-Inter, invece, si è vista un’altra filosofia in campo. Altrettanto vincente. Eccome! L’Inter di Inzaghi per battere la Juventus a Torino riscopre l’arte del MR-MS: il Massimo Risultato con il Minimo Spettacolo, da non confondere – però – con il Minimo Sforzo. E l’ex nerazzurro Diego Pablo sarà stato fiero del suo amico Simone, cholista – e pure vincente (in casa del nemico) – per una notte. Una notte da Simeone Inzaghi.
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