Inter, mercato di riparazione “Rafinha” con vista Europa: cosa serve e come
Il primo mercato dell’era Marotta sarà invernale e di riparazione, ma i troppi vincoli a cui deve sottostare l’Inter in ambito UEFA rende l’impresa praticamente impossibile. Spalletti spera che Ausilio lo stupisca nuovamente in modo positivo, l’obiettivo è l’Europa
MERCATO DI GENNAIO – Gli obiettivi stagionali dell’Inter sono noti: vincere almeno un trofeo (l’Europa League più della Coppa Italia) e piazzarsi alla spalle della Juventus in Serie A (dal secondo – preferibile – al quarto posto, posizionamento minimo) per confermare la qualificazione alla prossima edizione della Champions League. Per far sì che ciò avvenga, Luciano Spalletti necessita di alcuni innesti che possano migliorare qualitativamente e quantitativamente la propria rosa, che faticherebbe a competere su due fronti – nazionale e internazionale – fino a fine stagione. Ma non si tratta di una situazione facile da gestire e per un discorso incatenato.
PROBLEMA LISTA UEFA – La prima situazione da ricordare è che l’Inter può fare massimo tre sostituzioni nella Lista UEFA, che è già limitata di suo. Attualmente è libero uno slot per un giocatore del Settore Giovanile, ma prima di inserire qualcuno è necessario toglierne un altro. I nomi ci sarebbero pure, prendendo spunto dai giocatori ormai fuori dai progetti d Spalletti (ad esempio Tommaso Berni, Andrea Ranocchia e Antonio Candreva), ma bisogna ricordarsi dei paletti imposti dal Fair Play Finanziario UEFA, di conseguenza si può riassumere tutto così: l’Inter può liberarsi di due-tre zavorre nella lista, ma inserendo solo giocatori in prestito secco.
DOVE INTERVENIRE – Difficile, quasi impossibile impostare così il mercato invernale di riparazione. Il secondo dettaglio che non bisogna dimenticare è che, sì, a Spalletti probabilmente farebbe comodo inserire in rosa tre giocatori nuovi – uno per reparto -, ma dalla lista attuale sono rimasti fuori Dalbert, Roberto Gagliardini e Joao Mario, oltre al rientrante Gabriel “Gabigol” Barbosa (già messo sulla lista degli esuberi da salutare definitivamente), quindi è intuibile il paradosso che si crea: l’Inter ha già in casa i giocatori da “aggiungere” alla rosa per aiutare Spalletti sui due fronti, ma non può inserirli. Stavolta qualità e quantità non vanno di pari passo.
COME INTERVENIRE – L’unica possibilità per vedere qualche cambiamento, quindi, è fare alcuni sacrifici in uscita (ad esempio il già citato Candreva) e prendere in sostituzione un’occasione low cost di pari “peso” economico, possibilmente in prestito secco, ovviamente nello stesso ruolo. Chissà se Piero Ausilio e Beppe Marotta hanno già qualche nome “alla Rafinha 2018″ a disposizione… Spalletti aspetta, spera, ma non si illudere: l’Inter a gennaio non stravolgerà la sua rosa, ma un’eventuale occasione in uscita potrebbe portare a un’occasione in entrata. Che sia solo per sei mesi (come appunto Rafinha…) o più, l’importante è raggiungere gli obiettivi stagionali.
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