Inter, maggio la chiave per il cassetto dei sogni: mese perfetto!
L’Inter conclude il mese di maggio 2023 raggiungendo ogni obiettivo iniziale, e alzando il secondo trofeo stagionale. Un mese a dir poco perfetto per i nerazzurri di Simone Inzaghi.
BINARIO RITROVATO – Il maggio 2023 dell’Inter si è concluso ufficialmente con la vittoria per 3-2 contro l’Atalanta, nell’ultima partita stagionale a San Siro. Tre punti che regalano a Simone Inzaghi e ai nerazzurri l’obiettivo minimo di inizio anno: qualificarsi all’edizione 2023/24 della Champions League. Qualificazione che arriva forse tardivamente rispetto alla tabella di marcia. Ma che narrativamente arriva nel momento perfetto. Perché il mese di maggio 2023 dell’Inter non è un semplice percorso sportivo, bensì un autentico movimento culturale. In cui squadra, club e tifosi si sono fusi in un’unica entità, guidati da un sogno. Ma ripercorriamo questo mese per gradi.
ENTUSIASMO CRESCENTE – L’ultimo mese di apre sull’onda lunga della fine di aprile. E quindi della ritrovata vittoria in campionato (3-0 a Empoli), dell’eliminazione della Juventus in semifinale di Coppa Italia e della strepitosa rimonta casalinga sulla Lazio (3-1 finale). Maggio si apre con due trasferte sulla carta ostiche, ma che l’Inter sbriga con facilità quasi disarmante. Un tennistico 6-0 in casa del Verona e un 2-0 allo stadio Olimpico, contro la Roma dell’ex José Mourinho. Con quest’ultima alla vigilia dell’impegno più importante della stagione nerazzurra. Il doppio derby contro il Milan in semifinale di Champions League. 180 minuti di tensione fuori scala per vendicare l’onta di vent’anni fa, e per sognare un traguardo nemmeno ipotizzabile a inizio stagione.
SOGNO INSPERATO – L’Inter arriva bene al doppio confronto contro il Milan, forte di quattro vittorie consecutive in campionato (con 14 gol fatti e appena uno subito). Tuttavia, nella gara di andata del 10 maggio ribadisce perentoriamente la propria superiorità. Tanto che il 2-0 finale si concretizza nei primi undici minuti. Un doppio vantaggio che mette in discesa le speranze di eliminare i rossoneri e approdare alla finale di Istanbul. E anche la gara di ritorno si svolge seguendo lo stesso copione, con Lautaro Martinez a firmare il gol che regala definitivamente la finale di Champions League all’Inter, tredici anni dopo Madrid. Col senno di poi, i nerazzurri si liberano del Milan con una facilità quasi sorprendente, concludendo la stagione con quattro derby consecutivi vinti (senza subire reti). Tuttavia, il sogno della finale non è l’unico a concretizzarsi nelle ultime settimane.
SECONDO TROFEO – Il doppio euroderby è intervallato da uno scoppiettante 4-2 contro il Sassuolo, in cui Romelu Lukaku conferma di essere tornato agli antichi fasti. Ed è seguito da una vana sconfitta a Napoli, dove Inzaghi schiera le seconde e anche le terze linee. Il tutto per far riposare al meglio i titolari in vista del secondo impegno salvato sul calendario di maggio. La finale di Coppa Italia, da giocarsi a Roma contro la Fiorentina il 24 maggio. Una finale che l’Inter approccia male, ma che poi riesce a raddrizzare velocemente grazie a Lautaro Martinez. Che firma una doppietta che vale vittoria e superamento della soglia dei 100 gol in maglia Inter. E proprio con il Toro chiudiamo il resoconto di questo assurdo, pazzo maggio nerazzurro.
UOMO COPERTINA – Lautaro Martinez è il protagonista assoluto di questo mese. A lui andrebbe la copertina, se questo editoriale fosse una rivista. Perché sono proprio i suoi gol a scandire la linea temporale delle ultime settimane. Sia in campionato, contro Verona (doppietta), Sassuolo e Atalanta. Sia soprattutto fuori. Perché c’è la firma indelebile di Lautaro Martinez sia sulla vittoria della Coppa Italia, come già detto, sia sull’accesso dell’Inter in finale di Champions League. E proprio il gol al Milan, già entrato nel museo della storia nerazzurra, è quello che si può usare per descrivere al meglio questo mese. Non tanto per l’esecuzione, quanto per l’esultanza. Un abbraccio collettivo tra Lautaro Martinez, l’Inter, Simone Inzaghi e i tifosi, che sembra quasi travalicare i confini fisici di San Siro, in una foto già destinata a diventare iconica. Il numero 10 si erge ad autentico trascinatore verso quello che – esattamente come nel 2010 – per altri è un’ossessione, e per l’Inter un “semplice” sogno.