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Inter, il fallimento è di tutti! Scenario devastante e da ribaltare ora

L’Inter si è infilata in un vicolo cieco per colpe proprie – certo non si può dare la colpa alla sfortuna o ai portieri avversari – e con le proprie forze dovrà uscire subito dal disastro che ha creato in questo 2023. Con un avviso: il fallimento non sarà accettato, e nella malaugurata ipotesi in cui accada nessuno sarà esente da responsabilità pesanti.

SEMPRE PEGGIO – La parola più utilizzata sull’Inter da sabato sera, dopo l’ennesima imbarazzante sconfitta in campionato con il Monza, purtroppo è “fallimento”. E chi l’ha scelta non può essere certo accusato di averlo fatto in maniera esagerata. Questo perché basta soltanto guardare la classifica, in attesa di Fiorentina-Atalanta di stasera che potrebbe peggiorare ulteriormente le cose (vedi articolo). L’Inter è scivolata a -2 dal quarto posto del Milan, a -5 dal terzo posto della Roma, addirittura a -10 dal secondo posto della Lazio. Questo grazie al misero punto in cinque giornate, dove peraltro l’Inter ha tirato centododici volte verso la porta avversaria. E la situazione potrebbe rendersi ancora più complicata se dopodomani dovesseroe essere resi i quindici punti di penalizzazione alla Juventus: porterebbe i bianconeri a +8 con lo scontro diretto a favore, praticamente +9.

CAPOVOLGERE IL FRONTE! – Una situazione devastante, una situazione che un mese fa non si poteva certo presagire ma che purtroppo adesso è diventata realtà. E l’Inter con queste risorse, con questi uomini dovrà fare in modo di ribaltare ulteriormente. Perché il tempo c’è ancora – poco, ma c’è – per risistemare le cose, perché il calendario è pesantissimo ma forse proprio avere le partite complicate è quello che da un minimo di stimolo a una squadra, inteso come giocatori, che non potrà essere lasciata con qualche alibi. Perché gli alibi non ci sono più per nessuno. Dalla dirigenza, che ha fatto errori evidenti, alla proprietà, sulla quale bisognerebbe aprire un discorso molto più lungo di questa situazione, all’allenatore che probabilmente – anzi, forse necessariamente – dovrà essere cambiato a fine giugno.

ULTIMA SPIAGGIA – Ci sono però modi e modi di cambiare allenatore. C’è cambiare l’allenatore per fare qualcosa di meglio dopo aver raggiunto l’obiettivo, com’era stato fatto nel 2019 da Luciano Spalletti ad Antonio Conte, oppure c’è la necessità di cambiare allenatore per aver fallito, com’è stato fatto nel 2013 passando da Andrea Stramaccioni a Walter Mazzarri. Che fallì a sua volta. L’Inter deve evitare lo scenario di un anno zero, e non andare nella prossima Champions League sarebbe un nuovo anno zero. Sarebbe ripartire da capo, con tanti problemi già presenti. Questo lo deve evitare, e questo è un problema alla vigilia della possibilità di tornare in Champions League in semifinale a tredici anni dall’ultima volta. È uno scenario stranissimo, che l’Inter può ancora sistemare. Ma con una certezza: il fallimento, nel caso, sarà di tutti. E le coppe quest’anno non possono salvare come lo scorso.

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