Editoriali

L’Inter e l’errore (giustificato) fatto sul mercato. Ma ora servono tutti

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L’Inter si trova alla seconda sosta per le nazionali con qualche interrogativo dato sia dai passi falsi contro Bologna e Sassuolo sia dagli infortunati. E qui subentra un tema che durante il mercato non era possibile gestire ma che avrebbe fatto comodo.

QUALCOSA IN PIÙ – I numeri delle prime otto giornate di Serie A non sembrano dare un “problema attacco” per l’Inter. La squadra di Simone Inzaghi è il miglior attacco del campionato, con ventuno gol, e ha anche il capocannoniere con i dieci di Lautaro Martinez (il secondo, Victor Osimhen, è a sei). Dati buoni, senza “se” e senza “ma”, che però potrebbero essere ancora migliori. Perché tredici dei ventuno gol sono arrivati fra il 5-1 al Milan e i 4-0 contro Fiorentina e Salernitana, ossia le tre goleade. Per il resto ne sono arrivati otto in cinque partite. E qui emerge un altro lato, ossia che costruendo la rosa è mancato qualcosa. Ma era impossibile metterlo.

LA MANCANZA – All’Inter manca… un quinto attaccante. Impossibile criticare Lautaro Martinez, né tantomeno Marcus Thuram. Poi però ci sono Marko Arnautovic, tuttora infortunato, e Alexis Sanchez ancora a zero gol. Due alternative, entrambi di ritorno, che a oggi hanno dato poco. Ed entrambi avanti con l’età, oltre che spesso alle prese con problemi fisici. Non vanno certo additati di qualcosa, semplicemente per la situazione di agosto dell’Inter erano – forse – il massimo raggiungibile. Per un colpevole su tutti: Romelu Lukaku. L’ex numero 90, atteso fra tredici giorni in Inter-Roma, ha stravolto gli obiettivi della dirigenza. Se Thuram doveva essere il sostituto – a livello numerico – di Edin Dzeko, si è ritrovato a farlo sia del bosniaco sia di Lukaku. Anche perché non c’erano le risorse economiche per andare a prendere un centravanti di livello migliore del belga. E qui inizia il danno a cascata, causato dal celebre tradimento.

ATTESA OBBLIGATORIA – L’Inter non ha potuto prendere un quinto attaccante semplicemente perché prima aveva l’impellenza di prendere il terzo e quarto. Considerato che, nel frattempo, Thuram era diventato il secondo e Dzeko si era accasato al Fenerbahçe. Il tempo non c’era, i soldi nemmeno, i profili neppure (vi ricordate i nomi? Il 99% erano ripieghi o ipervalutati). E alla fine si è deciso di rinforzare il centrocampo con un’aggiunta in più, Davy Klaassen, tenendo però sia Lucien Agoumé sia Stefano Sensi. La sfortuna dello stop di Arnautovic ha fatto il resto, con Inzaghi che non ha mai lanciato giovani della Primavera: inutile pensare che Amadou Sarr sia credibile in tempi brevi. Ora c’è solo una cosa da fare: resistere fino a gennaio, sperando che non venga più nemmeno un raffreddore perché servono tutti gli effettivi. Poi ci sarà spazio per rifinire il reparto offensivo dell’Inter, colmando l’ultima casella mancante.

Pubblicato da
Riccardo Spignesi

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