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Inter, difesa da cambiare: modulo o interpreti, serve la scossa. Dati pessimi

L’Inter ha cominciato malissimo la stagione dal punto di vista difensivo. I tre gol subiti a Madrid sono solo l’ultimo di tanti campanelli d’allarme suonati fin qui in casa nerazzurra, eppure Conte non ha ancora deciso di modificare il suo assetto tattico. Ora però serve vincere a tutti i costi, e dovrà risolvere subito il problema.

BUCATI TROPPO FACILMENTE – L’Inter ha subito quindici gol in nove partite, fra Serie A e Champions League: un’enormità. L’anno scorso furono cinquantaquattro in altrettante gare, di cui trentasei in campionato valsi la miglior difesa. Oggi questo titolo è un miraggio: dopo sei giornate ci sono altrettante squadre che hanno fatto meglio, col Verona che ha appena tre reti al passivo. Solo contro Genoa e Shakhtar Donetsk la porta è rimasta inviolata, ma i tiri in porta degli avversari sono facilmente conteggiabili: uno, degli ucraini. E, purtroppo, molti dei gol subiti sono pure evitabilissimi, ultimo in ordine di tempo il 3-2 del Real Madrid. Urge cambiare, già da domani contro l’Atalanta che di certo non farà una partita rinunciataria.

CAMBIO NECESSARIOAntonio Conte dovrebbe iniziare a mettere in discussione il suo dogma della difesa a tre? Sì e no. In certi casi si dice che quando le cose vanno male a livello tattico (e le cose stanno andando male a livello tattico, visti i tanti buchi in campo e i giocatori che non sanno cosa fare) la cosa più semplice sia passare al 4-4-2, ma la rosa dell’Inter non è costruita per questo modulo. Va trovata quindi un’altra soluzione, anche mantenendo il 3-4-1-2 (o 3-5-2). Perché, al di là di errori grossolani e di Samir Handanovic troppo spesso fermo a guardare i (pochi) tiri in porta avversari, la difesa fa acqua come reparto, non solo come singoli.

COME RISOLVERE? – Intanto il ritorno di Milan Skriniar potrà essere fondamentale per ridare stabilità. Lo slovacco non ha mai giocato dalla partita con la Lazio di un mese fa, complice il lunghissimo contagio da Coronavirus. Ora è di nuovo arruolabile, forse domani a Bergamo tornerà titolare. Se Conte vuole risolvere un problema di assetto provare la difesa a tre con altrettanti centrali “puri” potrebbe funzionare. Skriniar, Stefan de Vrij e Alessandro Bastoni possono formare una diga meno perforabile della banda del buco vista in quest’ultimo mese e mezzo. Dove, particolare non secondario, non hanno quasi mai giocato tre centrali: a eccezione del già citato match con la Lazio fra i tre dietro c’era sempre almeno uno fra Danilo D’Ambrosio e Aleksandar Kolarov. Due terzini adattati in mezzo, che non è proprio la stessa cosa a livello di “scalate” e posizioni (vedi proprio il 3-2 di Madrid).

SERVE STABILITÀ – L’Inter ha iniziato la stagione col piede sbagliato, ora è il momento di dare un’accelerata. Domani contro l’Atalanta sarà fondamentale fare risultato pieno, altrimenti potrebbero essere guai grossi. Non solo per la classifica, che già aspetta fino a un certo punto, ma anche per il morale e le valutazioni. Con un’altra inutile (e dannosa) sosta per le nazionali alle porte andarci senza aver vinto (dopo un solo successo nelle ultime sette) vorrebbe dire due settimane di critiche, “crisi” e voci incontrollate. Nessuno vuole che succeda questo, ma è ora di dimostrarlo in campo. Conte trovi l’assetto giusto per rendere di nuovo la squadra difensivamente affidabile, anche perché l’avversario di domani è uno dei peggiori da questo punto di vista. Uscire con tre punti da Bergamo, e magari la porta inviolata, sarebbe una grande iniezione di fiducia: l’Inter ne ha bisogno come il pane.

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