L’Inter e tanti suoi giocatori finiscono di nuovo dentro alle voci di mercato, dopo l’ingaggio (sempre più probabile) di Antonio Conte da parte del Tottenham. Sintomo di un calciomercato raccontato peggio di come dica la realtà.
CAMBIO BIGLIETTI – Fino a pochi giorni fa, l’Inter rischiava di essere saccheggiata dal Manchester United. La traballante panchina di Ole Gunnar Solskjaer sembrava destinata a trovare rassicurazione in Antonio Conte. Che, ovviamente, avrebbe chiesto alla proprietà mancuniana di prelevare diversi suoi pretoriani nerazzurri. Un paio per reparto, quasi: dalla difesa Milan Skriniar e Alessandro Bastoni; poi l’inseparabile duo Nicolò Barella–Marcelo Brozovic; e infine Lautaro Martinez, esploso definitivamente proprio sotto la guida di Conte. Ma qualcosa dev’essere andato storto con il check-in online: oggi questi giocatori devono cambiare destinazione, non più Manchester bensì Londra, direttamente. Sponda Tottenham, che sarà sempre più probabilmente il prossimo club del tecnico Campione d’Italia in carica.
ZERO ANALISI – Associare i migliori ex giocatori (per età, profilo e potenziale) di un tecnico alla sua nuova squadra è un esercizio estremamente facile. Soprattutto per un tecnico abitudinario come Conte (vedi Arturo Vidal e Victor Moses, su tutti). Se a questo aggiungiamo l’ultima sessione di mercato in uscita dell’Inter, impossibile non pronosticare una fuga generale da Appiano Gentile ad ogni buona occasione. Per chi si occupa di calciomercato, poi, è persino auspicabile: settimane e settimane di titoli e breaking news su ipotetici costi del cartellino e fantasiose condizioni di cessione, trattative che si prolungano in dettagli minori, così importanti per allungarne anche il relativo racconto. Poco importa se, quando parliamo di Inter e Tottenham, parliamo di club con storia, palmares, caratura e appeal completamente diversi. Ancor meno importa se fino a tre o quattro giorni fa Barella &co. erano destinati alla fredda e settentrionale Manchester, sponda United. In un mercato povero di soldi, compensare con una narrativa trita e ritrita garantisce comunque una certa soglia di impression, like e retweet. Ed è questa l’unica cosa che conta, per certi addetti ai lavori, sempre più improvvisati da cronisti di calciomercato.
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