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Inter, Conte può essere soddisfatto del mercato (per ora): il confronto 10 vs. 10

L’Inter ha chiuso la sua seconda e ultima finestra di mercato 2020 per aprire al meglio la stagione 2020/21. Tante operazioni, qualcuna minore nei nomi e altra tale solo per i costi, ma il giudizio non può che essere positivo. Mancano ancora alcuni top player, almeno uno per reparto, ma è stata confermata l’ottima base costruita da Conte in oltre un anno di lavoro. E per la filosofia di gioco del tecnico le aggiunte sono di notevole interesse per provare davvero a vincere da subito. Almeno in Italia, senza (più) alibi

MERCATO

20 OPERAZIONI – Le operazioni condotte dall’Inter durante la lunghissima finestra “estiva” di calciomercato 2020 sono principalmente venti. Dieci in entrata e dieci in uscita. Perfetto equilibrio tanto nel mercato quanto in rosa. Da oggi Antonio Conte può ragionare su una rosa con doppioni validi in praticamente tutti i ruoli. Certo, non è ancora la squadra dei sogni e ogni reparto ha almeno un profilo migliorabile nettamente (cosa che avverrà nel 2021 dopo aver ammortizzato l’ultimo anno relativo a diversi investimenti passati rivedibili…), ma è impossibile lamentarsi. Da una parte perché l’upgrade rispetto alla passata stagione è notevole. Dall’altra perché la crisi economica che sta colpendo il calcio post-Coronavirus non dà grandi margini di investimento a fondo perduto. L’Inter esce rafforzata dal mercato senza grosse spese né dolorosi sacrifici. Lo stesso non può dirsi per tutte le altre, che hanno operato in maniera perlopiù creativa attraverso un “taglia e cuci” che ha lasciato qualche buco senza toppa adeguata. Probabilmente non è la società nerazzurra quella che si è mossa meglio, soprattutto in prospettiva, ma è stata data un’altra sterzata al bilancio così da creare i presupposti per un mercato più importante a partire dalla prossima stagione. Si spera.

ENTRATE

10 ACQUISTI – Per quanto riguarda gli arrivi, Conte può dirsi piuttosto soddisfatto per aver rinforzato la panchina. Ma sono i due titolarissimi arrivati dalla Spagna – via Real Madrid e Barcellona – a dover fare la differenza. Tra i pali riecco Andrei Radu (ritorno dal prestito). Dietro e sulle fasce trovano spazio i jolly Matteo Darmian (prestito con obbligo) e Aleksandar Kolarov, low cost. Ma soprattutto Achraf Hakimi, vero grande colpo del mercato nerazzurro. E rispunta Ivan Perisic (ritorno dal prestito). In mezzo al campo Arturo Vidal (acquistato a zero) e Radja Nainggolan (ritorno dal prestito), senza dimenticare la conferma di Stefano Sensi (riscattato dopo il prestito con opzione). Davanti resta Alexis Sanchez (acquistato a zero dopo il prestito gratuito) e torna Andrea Pinamonti (riacquistato dopo la cessione con opzione). In attesa di bonus e riscatti, la spesa complessiva non supera i 70 milioni di euro, di cui 40 solo per Hakimi. Mercato intelligente.

USCITE

10 CESSIONI – A ogni arrivo corrisponde una partenza, praticamente ruolo per ruolo. Anche in questo caso Conte non può lamentarsi, perché è stata fatta parecchia pulizia rispetto alla sua prima stagione nerazzurra. In porta non c’è più Tommaso Berni (fine contratto). In difesa Diego Godin (“liberato”) e Lorenzo Pirola (prestito). A centrocampo Borja Valero (fine contratto) e Lucien Agoumé (prestito). Sulle fasce Cristiano Biraghi (fine prestito), Kwadwo Asamoah (rescissione e Antonio Candreva (prestito con obbligo). E non va dimenticato Victor Moses (fine prestito). In attacco esce il solo Sebastiano Esposito (prestito), bisognoso di esperienza in provincia. Esclusi i tre classe 2002 mandati a giocare, aver alleggerito il bilancio e soprattutto il monte ingaggi con cinque over 30 è l’aspetto migliore del mercato in uscita. Ma non sono entrati soldi da queste operazioni, pertanto è impossibile giudicare solo l’aspetto prettamente tecnico. Mercato obbligato.

CONFRONTO

2 FORMAZIONI – Come ogni anno, al termine della finestra di mercato è interessare confrontare la formazione “entrante” con la formazione “uscente”. Nulla di particolarmente tecnico-tattico, solo nomi schierati per evidenziare l’eventualmente miglioramento o meno. Da ricordare che Sensi e Sanchez, infortuni a parte, c’erano anche nella passata stagione. Utilizzando il 3-5-2 di Conte, e “schierando” Stefan de Vrij (unica certezza difensiva) titolare in entrambi gli schieramenti per completare l’undici iniziale, ecco fatte le due formazioni. Il miglioramento è palese, no? In porta c’è un dodicesimo degno di questo nome. Dietro due terzini in grado di giocare nella difesa a tre e a quattro, oltre che larghi a centrocampo. A centrocampo il salto di qualità sulla carta è almeno da quattro stelle su cinque. E davanti c’è finalmente una quarta punta su cui poter fare affidamento, almeno fino al mercato di riparazione invernale. Voto? 7. Di seguito le due formazioni a confronto.

INTER (ACQUISTI) – Radu; Darmian, [de Vrij], Kolarov; Hakimi, Vidal, Sensi, Nainggolan, Perisic; Pinamonti, Sanchez.

INTER (CESSIONI) – Berni; Godin, [de Vrij], Pirola; Candreva, Agoumé, Borja Valero, Asamoah, Biraghi; Moses, Esposito.

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