Inter, competitività e sostenibilità sono legate: player-trading un pericolo
Mantenere la squadra competitiva è nell’interesse non solo sportivo, ma anche economico di società e proprietà. Ecco perché, nonostante le necessità di fare cassa, in casa Inter bisognerà stare attenti sia alle operazioni in uscita che a quelle in entrata.
CAMPAGNA ACQUISTI – Sebbene dopo le cessioni pesanti dello scorso anno l’Inter non ne abbia eccessivamente risentito (nonostante lo scudetto sfumato), è rischioso pensare di poter fare lo stesso anche in vista della prossima stagione. Come lo scorso anno, in casa nerazzurra il diktat è quello di chiudere con un corposo attivo la campagna acquisti estiva. Ma la proprietà deve anche essere consapevole di un elemento in particolare. Ovvero che smantellare ulteriormente la squadra potrebbe essere un aiuto nel breve, ma anche un danno che si potrà ripercuotere anche nel lungo futuro.
Inter, necessario essere lungimiranti: il player-trading è una arma a doppio taglio
COMPETITIVITÀ E SOSTENIBILITÀ – Come in ogni società, anche all’Inter ci sono due fattori da tenere in considerazione. Da una parte la sostenibilità. Ovvero aumentare i ricavi, diminuire le spese e fare il possibile per risanare il bilancio. Dall’altra, però, non bisogna sottovalutare la competitività. Entrambe le cose vanno di pari passo. Avere una squadra in grado quantomeno di entrare nei primi quattro posti che valgono la Champions League e – nello stesso tempo – andare avanti il più possibile nella massima competizione europea è un grande aiuto a livello economico. Forse anche di più di provare a vendere i propri pezzi pregiati. Specialmente quest’anno, quando l’Inter dovrà ripartire dalla terza fascia nel sorteggio della fase a gironi (vedi articolo). La speranza è che proprietà e dirigenza abbiano la lungimiranza di valutare tutti questi fattori durante la lunga sessione di calciomercato che sta per aprirsi.