Inter a due volti: giugno di fuoco, luglio gelido e agosto per Inzaghi è un rebus
Inter protagonista dell’estate italiana fino a un certo punto. Più precisamente finché l’estate non è iniziata ufficialmente, perché finora le uniche cose portate a termine brillantemente risalgono a oltre un mese fa. E a una settimana dall’inizio dell’importante mese di agosto è già tempo di alcune riflessioni. Luglio non sta andando esattamente come sperato da Inzaghi
DOUBLE FACE – La partenza dell’Inter nel mercato estivo è stata ampiamente anticipata. Eccome! Arrivati quasi a metà della finestra estiva, la certezza è che il più sia già stato fatto… a giugno. In pratica la strategia nerazzurra prevede(va) il ritorno di Romelu Lukaku non come ciliegina sulla torta bensì come portata unica. Ci sta. L’operazione denominata Lukaku-bis alla fine è più onerosa di ciò che si pensava. Niente prestito gratutito, niente ingaggio dimezzato. Il nuovo numero 90 nerazzurro al momento rappresenta l’unico vero upgrade a disposizione di Simone Inzaghi rispetto alla stagione conclusasi a maggio. Un upgrade notevole sia per l’attacco sia per la manovra. E lo conferma benissimo il capocannoniere estivo Lautaro Martinez (vedi classifica aggiornata). Il lavoro fatto finora, però, non può soddisfare Inzaghi. Il tecnico nerazzurro chiede a gran voce almeno un centrale difensivo. E soprattutto non sa se riavrà a disposizione Milan Skriniar dopo il recupero post-infortunio. Questo no, non è un dettaglio trascurabile. La competitività dell’Inter in questa stagione passa più dalla conferma di Skriniar che dall’arrivo dell’eventuale sostituto. E non è il solo Skriniar a essere a rischio cessione, purtroppo. Questo scenario allontana l’Inter di Inzaghi dall’idea dello stesso Inzaghi. Bisogna pazientare. E sperare.
Inzaghi temporeggia: la sua Inter è incompleta
PROBLEMA MERCATO – Le prime tre amichevoli internazionali estive evidenziano quelli che sono i problemi dell’Inter oggi. Problemi intesi come possibili campanelli di allarme in vista delle prime partite ufficiali. Alla vittoria della Lugano Supercup segue il pareggio di Ferrara contro il Monaco e la sconfitta in casa del Lens (vedi analisi tattica). E ancora si è visto poco e nulla del calcio inzaghiano. A parte gli elogi automatici per la ritrovata mediaticità della “Lu-La” (definizione che avrebbe anche un po’ annoiato…), l’Inter di Inzaghi è ferma all’addio di Ivan Perisic e a tutte le conseguenze portate in dote. Al momento non c’è Perisic e nemmeno il vice-Perisic. Non è una critica, attenzione: Robin Gosens necessità di più tempo per essere al 100% ma se la prima opzione a sinistra è Valentino Lazaro è chiaro che qualcosa non torni. A centrocampo non c’è il vice-Barella ma anche lo stesso Nicolò Barella – che dovrà attendere un’altra stagione per imporsi come “Capitan Futuro” – non sta carburando. In difesa l’incongnita Skriniar si estende a Stefan de Vrij e al vice di entrambi. E tralasciamo l’argomento portiere, perché André Onana dodicesimo per il momento serve solo a caricare l’ottimo Samir Handanovic visto finora. Le note positive ci sono, in particolare l’innesto di Kristjan Asllani in mezzo al campo, ma è troppo poco per quello che meriterebbe Inzaghi adesso. Il mercato aperto sta condizionando non poco la preparazione dell’Inter in vista del debutto ufficiale in Serie A. E non può esserci un bivio tra limitare i danni e peggiorare ulteriormente la situazione: l’Inter di Inzaghi al completo forse vedrà la luce solo il 2 settembre. A Lecce, però, si gioca il 13 agosto…