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Inter, 3 step da fare per continuare a lottare per il vertice: Conte non molla

L’Inter affronta la pausa Nazionali con uno stato d’animo agrodolce: la sconfitta contro la Juventus non cancella il grande lavoro di Conte nei suoi primi tre mesi interisti, la situazione in classifica è ottimale e in Champions ancora nulla è compromesso. Serve però qualche ragionamento in proiezione futura per raggiungere gli obiettivi prefissati e, perché no, qualcosa in più al termine della stagione

3 STEP PER CONTINUARE A COMPETERE – Alla seconda pausa Nazionali di ottobre, l’Inter di Antonio Conte ha 18 punti su 21 in campionato a -1 dalla Juventus e rispettivamente +2 e +5 da Atalanta e Napoli: un bottino soddisfacente nonostante l’amarezza per la prima sconfitta stagionale maturata a dieci minuti dal termine del big match di San Siro. In Champions League la situazione è in salita ma non ancora compromessa: i due punti persi in casa contro lo Slavia Praga possono pesare in ottica passaggio del turno ma i nerazzurri si giocano il tutto per tutto nel doppio confronto con il Borussia Dortmund. Un breve riepilogo per evidenziare la bontà del lavoro di Conte che ha già impresso il suo marchio sul pianeta Inter. L’obiettivo dichiarato è quello di consolidare lo status di squadra da top 3 in campionato, ponendosi poi come antagonista credibile dei campioni d’Italia rimanendo in corsa il più a lungo possibile. Così come in Champions si punta a strappare il pass per gli ottavi di finale, alternativamente ad andare in fondo all’Europa League. Infine la Coppa Italia, con l’obiettivo di tornare a disputare una finale e tornare in albo d’oro. Per tramutare le intenzioni in pratica, 3 step – per usare un termine caro a Conte – appaiono oggi imprescindibili.

1) MAGGIORI GARANZIE DALLE SECONDE LINEE – L’Inter ha bisogno innanzitutto di far ruotare un numero sempre maggiore di giocatori, in modo da far rifiatare i titolari designati e aumentarne così i picchi di rendimento in partite come quella contro la Juventus. Conte stesso ha sottolineato l’importanza di questo aspetto per riuscire ad ambire a qualcosa di importante: non bastano 11 o 12 giocatori per tagliare grandi traguardi. Alessandro Bastoni e Cristiano Biraghi dovranno iniziare a rappresentare opzioni concrete per l’11 titolare, in modo da non sovraccaricare Diego Godin o Stefan de Vrij e permettere a Milan Skriniar di tirare il fiato in qualche occasione, e per tirare a lucido Kwadwo Asamoah per le partite di cartello. Inevitabile poi un cenno a Valentino Lazaro, prelevato dall’Hertha Berlino per una cifra superiore ai 20 milioni di euro e impiegato da Conte solo nella ripresa contro lo Slavia Praga: l’austriaco non sarà ancora pronto in termini di conoscenze tattiche e predisposizione difensiva, ma il suo minutaggio dovrà presto iniziare ad aumentare almeno a gara in corso.

2) DISCRIMINANTE SANCHEZ – Approfondimento a parte merita Alexis Sanchez, che rappresenta la variabile attorno a cui ruotano le ambizioni dell’Inter in questa prima stagione targata Conte. Il cileno ex Manchester United, in nerazzurro con la formula del prestito secco, presto raggiungerà un buon livello di condizione fisica e può davvero essere la chiave per un’Inter stabilmente nelle zone altissime della classifica ma anche competitiva nelle coppe europee. Già nelle due prime frazioni disputate contro Sampdoria e Barcellona ha esibito giocate di un calciatore non comune, motivo per cui Beppe Marotta e Piero Ausilio lo hanno scelto come piano B di Edin Dzeko. Qualora Sanchez confermasse in maniera continuativa quanto fatto solamente intravedere a cavallo tra settembre e ottobre, l’Inter avrebbe di fatto guadagnato un titolare di livello da alternare a Romelu Lukaku e Lautaro Martinez. La seconda punta con dribbling, estro, assist e gol nei piedi è esattamente ciò che è mancato a tutte le formazioni nerazzurre in maniera atavica nella recentissima storia: che sia la volta buona per svoltare verso rinnovate soddisfazioni sportive?

3) MERCATO DI GENNAIO: FOCUS A CENTROCAMPOLast but not least, ricorrere al mercato invernale mai come quest’anno potrà risultare determinante affinché l’Inter possa rendere al meglio in tutte le competizioni senza che Conte sia “costretto” a lasciare qualcosa per strada. Il reparto che necessita maggiormente di una riparazione a gennaio è il centrocampo: è mancato il colpo finale nel mercato estivo e il trio Nicolò Barella, Marcelo Brozovic, Stefano Sensi non potrà garantire sette mesi ad alti livelli senza un adeguato dosaggio di forze. Nondimeno, contro la Juventus è risultata fin troppo chiara ed evidente la differenza di rendimento della mediana nerazzurra dal momento dell’uscita forzata dell’ex Sassuolo: Matias Vecino ha collezionato un’infinità di palloni persi, pur offrendo un paio di inserimenti pericolosi in area di rigore. Difficile anticipare oggi se ci saranno le possibilità di un nuovo investimento già a gennaio, ma se la casella attualmente riempita da Borja Valero – in scadenza di contratto e destinato a fare numero anche nei prossimi mesi – venisse occupata da un profilo anche solo in prestito ma più funzionale, Conte avrebbe margini di manovra per ruotare meglio gli elementi del centrocampo e ottimizzare la resa dei tre titolari. Perché per ottenere risultati serve anche lungimiranza, cosa che Conte non mancherà di chiedere in sede di apertura della finestra di mercato a gennaio. Nulla va lasciato al caso, solo così l’Inter – al termine di questa stagione – potrà toccare con mano il ritrovato status di big della Serie A dopo 9 lunghissimi anni.

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