Editoriali

Handanovic e Conte con l’Inter invertono la tendenza: tanti gol subiti ma buoni

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Handanovic nell’ultimo periodo è tornato a essere l’uomo in più dell’Inter di Conte, che in questa stagione ha ripreso la traccia del primo anno insieme e vuole completare l’opera. Come? Invertendo una storica tendenza alla voce “gol subiti”. Non per forza pochi ma… buoni

DIFFERENZA RETI – L’Inter di Antonio Conte è prima in Serie A (vedi classifica) ma anche nella speciale classifica della differenza reti (vedi focus), facendo segnare un +42. Frutto di 69 gol fatti e 27 subiti. Un risultato importante per il cannoniere nerazzurro Romelu Lukaku (vedi classifica) e compagni dopo 30 partite. Ma a 8 giornate dalla fine del campionato, in termini prettamente analitici, si può parlare di risultato importante anche per Samir Handanovic e il suo pacchetto difensivo? Prendendo come riferimento i dati delle ultime dieci stagioni di Serie A, ovvero il decennio senza vittorie dell’Inter, si può notare il cambio di tendenza nel calcio post-Coronavirus. Da ricordare che Handanovic difende la porta nerazzurra da otto stagioni, quindi i primi due anni riguardano principalmente Julio Cesar e il suo dodicesimo Luca Castellazzi. Il portiere sloveno, inoltre, ha saltato per infortunio e squalifica solo 12 partite di campionato con l’Inter e, quando è stato assente, i suoi vice hanno incassato in totale 22 reti. Un dato che spiega benissimo il problema “N.12” dell’Inter.

DATI DECENNALI – Nel 2010/11 il Milan Campione d’Italia ha subìto 24 gol, l’Inter 42 (seconda in classifica). Poi, nel triennio 2011-2014 di Conte alla Juventus, i dati dicono 20 vs. 55 (sesta), 24 vs. 57 (nona) e 23 vs. 39 (quinta). Invece, nel quinquennio 2014-2019 di Massimiliano Allegri a Torino, abbiamo 24 vs. 48 (ottava), 20 vs. 38 (quarta), 27 vs. 49 (settima), 24 vs. 30 (quarta) e 30 vs. 33 (quarta). La tendenza si è invertita solo nel 2019/20 con Maurizio Sarri alla Juventus e Conte all’Inter ma senza epilogo tricolore: 43 vs. 36 (seconda). Oggi la situazione vede Inter e Juventus appaiate a quota 27 gol subiti (in media 0.9 a partita), che sono relativamente tanti per la capolista a 8 partite dal termine, scontro diretto a Torino compreso (2-0 a Milano, ndr). Soprattutto considerando le statistiche juventine di Conte, che fanno segnare in media 22.3 gol a stagione. In proiezione l’Inter potrebbe subire 34.2 gol, che ovviamente è un’informazione di zero conto oggi e bisognerà aspettare l’ultima giornata per avere il numero esatto. A fare la differenza oggi è il +12 in classifica che, al momento, condanna la Juventus di Andrea Pirlo al terzo posto.

TENDENZA INVERTITA – Handanovic subisce meno gol rispetto al suo storico ma sono comunque tanti rispetto a quello di Conte, che a Milano può tornare a trionfare “rinnegando” alcuni dati. Questo ci fa capire in cosa sta davvero migliorando l’Inter: non tanto nella fase difensiva in sé – comunque ottimizzata individualmente e collettivamente nel corso della stagione – ma nel peso specifico attribuito alle prestazioni nelle partite da non fallire. Quelle dell’ultimo periodo, in particolare. Si tratta della maturità di mantenere la porta inviolata e/o vincere di misura quando serve, ad esempio negli scontri diretti. Se da una parte è vero che Handanovic avrebbe potuto subire qualche gol in meno rispetto agli attuali 27 in 30 partite, dall’altra non si può negare il modo in cui è riuscito ad alzare il livello di concentrazione nel momento del bisogno. Un premio che gli va riconosciuto in quest’ultimo mese difficile, dopo lo stop forzato per Covid-19 – che comunque non gli ha fatto perdere partite – e le pressioni aggiuntive date dal doppio ruolo di portiere e capitano di una squadra non abituata a vincere. L’effetto Conte sul classe ’84 sloveno finora sta dando i risultati sperati. Mancano cinque-sei settimane alla fine della stagione ma qualche risposta al quesito posto esattamente un mese fa l’ha già data (vedi editoriale). E anche per Conte i gol subiti da Handanovic sono “tanti ma buoni” se alla fine porteranno l’Inter all’obiettivo tricolore. Con o senza la miglior difesa.

Pubblicato da
Andrea Turano

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