Editoriali

Grazie Spalletti, ma soprattutto Luciano. Inter sempre casa tua (se vorrai)

Spalletti da questo momento non è più l’allenatore dell’Inter, ma insieme all’uomo Luciano resterà nella storia nerazzurra, in un angolo fatto di professionalità e rispetto meritato con i fatti più che con le parole. Ringraziamenti doverosi, non di facciata

ADDIO SPALLETTI – Un lungo preannunciato addio. Di questo parliamo, oggi. Luciano Spalletti non è più – ufficialmente (vedi comunicato) – l’allenatore dell’Inter. Ufficialmente, sì. Perché ufficiosamente non lo era già da mesi. Sfiduciato dall’ingresso di Beppe Marotta in dirigenza, abbattuto dopo l’eliminazione dalla Champions League, distrutto dopo quella in Coppa Italia, svuotato per quella in Europa League e – infine – abbandonato a se stesso a inseguire in Serie A un quarto posto sfuggente che fino all’ultimo momento sembrava essere un terzo posto già blindato. Il climax vissuto da Spalletti all’Inter negli ultimi sei mesi si riduce al raggiungimento dell’obiettivo minimo stagionale, quel posto-Champions utile più per la prossima stagione nerazzurra che per fare curriculum presso Coverciano. E nella prossima stagione Spalletti non siederà sulla panchina dell’Inter, né in Italia né in Europa. Per una scelta tecnica e progettuale in prospettiva ampiamente giustificabile per essere più competitivi con l’obiettivo di tornare a vincere qualche trofeo, sia chiaro.

GRAZIE LUCIANO – In casi come questi c’è poco da dire rispetto a quanto già fatto nell’ultimo periodo. La prima frase è scontata, viene dal cuore: grazie Luciano. Luciano, non Spalletti. Luciano, non Lucio. Perché il ringraziamento del tifoso va dato all’uomo Luciano prima ancora dell’allenatore Spalletti, senza perdersi in confidenze eccessive. Spalletti, a differenza di altri, ha sempre messo l’Inter davanti a tutto e tutti. Questo basta per meritare tutta la stima lavorativa e personale. In due anni ad Appiano Gentile c’è stato tanto di Spalletti, dalla difesa dell’ex capitano Andrea Ranocchia, rimesso in condizioni di giocare a calcio e ottenere un insperato rinnovo di contratto, alla riabilitazione dell’altro grande ex fasciato Mauro Icardi, rimesso in campo una volta appresa la decisione della società di non metterlo fuori rosa (c’erano tutti gli estremi per farlo). Tutto materiale lasciato in eredità al suo successore, che potrà decidere cosa farne. E anche Antonio Conte deve dire grazie al collega Spalletti, perché ricevere in dote questa Inter, per di più in Champions, non era poi così dovuto né scontato. Il prossimo sarà pure un ennesimo anno zero per l’Inter, ma meno zero di altri grazie al lavoro fatto da Spalletti in questo biennio, che qualche base solida l’ha messa.

CROCE E DELIZIA – In due anni Spalletti di errori ne ha fatti, ma sempre meno di chi gli è stato intorno tra dirigenza e spogliatoio. Nel primo anno ha riportato l’Inter in Champions dove non si metteva piede dal 2012, pur senza la campagna acquisti promessa. Nel secondo anno, stesso risultato, dovendo gestire tutte le mine vaganti scoppiate sul suo percorso. Inutili citarle tutte ora, ma una è stata la sua condanna: aver voluto fortemente Radja Nainggolan, su cui ha basato tutto il suo progetto tecnico all’Inter. Quel Nainggolan che ha messo negativamente la firma sull’uscita dell’Inter in Champions (forfait in corso nella sfida decisiva contro il Tottenham), in Coppa Italia (rigore sbagliato contro la Lazio) ed Europa League (assente nel momento clou per l’ennesimo infortunio) dopo aver bucato tutta la prima parte di stagione in Serie A, e che poi si è fatto parzialmente perdonare con il gol-decisivo contro l’Empoli, il gol-Champions. Quel Nainggolan croce e delizia del Roma-bis di Spalletti, ma che per la Milano nerazzurra è stato un azzardo pagato a caro prezzo. Uno dei motivi dell’addio di Spalletti all’Inter, ma non quello che può giustificare il trattamento ricevuto negli ultimi mesi da separato in casa. Un trattamento distante dallo “stile Inter” che contraddistingue da sempre questi colori. Spalletti ci scuserà per questo. Giusto separarci ora, ma non con queste modalità e tempistiche. Grazie di tutto, Luciano. L’Inter resterà sempre casa tua, se vorrai. Augurandoti il meglio per il futuro sportivo, ma soprattutto umano. Ciao, mister.

© Inter-News.it - Il presente contenuto è riproducibile solo in parte, non integralmente, inserendo la citazione della fonte (Inter-News.it) e il link al contenuto originale


Se sei un interista vero, allora non puoi fare a meno di entrare nella famiglia Inter-News.it diventando a tutti gli effetti un membro attivo del nostro progetto editoriale! Per farlo basta semplicemente compilare il form di iscrizione alla nostra Membership - che è rigorosamente gratuita! - poi a contattarti via mail per darti tutte le istruzioni ci penseremo noi dopo il ritiro della INs Card personale! E se nel frattempo vuoi chiederci qualsiasi cosa, non perdere altro tempo: contattaci direttamente attraverso la pagina dedicata, che puoi raggiungere dal nostro sito come sempre con un click.


Articoli correlati

Back to top button
Ads Blocker Image Powered by Code Help Pro

Ads Blocker Rilevato!

Abbiamo notato che sta usando un AdBlocker. INTER-NEWS.IT sostiene spese ingenti di personale, infrastrutture tecnologiche e altro e disabilitando la pubblicità ci impedisci di guadagnare il necessario per continuare a tenerti aggiornato con le notizie sull\\\\\\\\\\\\\\\'Inter. Per favore inserisici il nostro sito nella tua lista di esclusione del tuo AdBlocker.

Grazie.