Europa League: Inter, contro l’Eintracht per vendicare Wolfsburg 2015
L’urna di Nyon ha emesso il suo verdetto: sarà l’Eintracht Francoforte l’avversaria dell’Inter agli ottavi di UEFA Europa League. Tra bicchiere mezzo pieno (evitate Chelsea, Arsenal, Siviglia e Napoli) e bicchiere mezzo vuoto (i tedeschi hanno un attacco temibile e nessuna delle favorite si sfida tra loro), la mente vola all’ultimo confronto dei nerazzurri in Germania: l’eliminazione inferta nel 2015 con Roberto Mancini in panchina dal Wolfsburg di Dieter Hecking e… Ivan Perisic
PERICOLO DIETRO L’ANGOLO – Prima regola dell’Europa League (ma in fondo anche della Champions, vedi Schalke 04 nel 2011): non commettere l’errore di pensare che se il nome dell’avversario non è blasonato allora la qualificazione sia in tasca. Con questo spirito l’Inter dovrà scendere in campo contro l’Eintracht Francoforte il 7 marzo alla “Commerzbank Arena” e il 14 a San Siro, perché i tedeschi hanno disputato un girone di qualificazione da urlo a punteggio pieno contro Lazio, Marsiglia e Apollon Limassol. E ai sedicesimi? Shakhtar Donetsk spazzato via con un sonoro 4-1 dopo il 2-2 ottenuto in terra ucraina. Vero, in Bundesliga gli uomini di Adolf Hütter sono settimi, ma il palcoscenico europeo è altra cosa. Stiamo parlando dei detentori della Coppa di Germania, che a maggio scorso hanno avuto la meglio sul Bayern Monaco per 3-1, che vantano tra le loro fila l’attuale capocannoniere del campionato e vice capocannoniere dell’Europa League Luka Jovic (ventunenne già sui taccuini dei top club europei). Attenzione quindi alla forza offensiva di questa squadra tedesca, contro cui la difesa nerazzurra sarà chiamata a confermare la propria solidità per ottenere un risultato positivo in Germania in vista della sfida decisiva di San Siro.
L’ORA DELLA VENDETTA – L’Inter di Luciano Spalletti volerà quindi in Germania, a quattro anni di distanza dall’ultima sortita nerazzurra in terra tedesca: nel 2015 gli uomini allenati da Roberto Mancini si presentarono alla “Volkswagen Arena” sempre per gli ottavi di finale di Europa League e, dopo essere passati a sorpresa in vantaggio con Rodrigo Palacio, crollarono sotto i colpi di Naldo, un Kevin De Bruyne che avrebbe stregato il Manchester City e gli errori di Juan Pablo Carrizo. Al ritorno l’impresa si preannunciava impossibile: i tedeschi chiusero i giochi con Daniel Caligiuri e Nicklas Bendtner, in mezzo il pareggio del solito Palacio. La rosa nerazzurra non era certamente all’altezza di palcoscenici importanti, infatti al momento del sorteggio quel Wolfsburg (che disponeva anche dell’attuale terzino sinistro del Milan Ricardo Rodriguez a quei tempi nel mirino di squadre come Real Madrid e Chelsea dopo l’ottimo Mondiale con la Svizzera, l’ex Bayern Luiz Gustavo, un André Schurrle fresco di assist a Mario Gotze nella finale del Mondiale Argentina-Germania, un Bas Dost in stato di grazia e un certo Ivan Perisic che in entrambe le sfide contro la sua futura squadra era entrato in campo solo nei minuti finali) appariva manifestamente favorito rispetto ai nerazzurri che a fatica si erano sbarazzati del Celtic Glasgow. Oggi la rosa dell’Inter è più forte: Carrizo non c’è più, ci sarà Samir Handanovic, e la coppia difensiva Milan Skriniar–Stefan de Vrij ha preso il posto di Andrea Ranocchia–Juan Jesus. Ma è l’autostima nerazzurra generale a essere cresciuta nell’ultimo anno e mezzo, motivo per cui questa volta è lecito sperare in un risultato diverso dal doppio confronto con una tedesca. Sarà la terza sfida tra andata e ritorno a eliminazione diretta dell’Inter contro una squadra della Bundesliga nelle ultime sei partecipazioni alle coppe europee (Schalke 2011, Wolfsburg 2015, Eintracht Francoforte 2019): quel famoso detto “Non c’è due senza tre” va smentito, c’è una rivincita da andarsi a prendere.