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Dzeko, il Cigno di Sarajevo porta avanti l’Inter sulle sue ali. E ora può prolungare

Dzeko è tra i principali protagonisti della prima parte di stagione dell’Inter, conclusasi con una doppietta decisiva per vincere il primo scontro diretto della stagione. Il contratto in scadenza in queste ore è diventato argomento di discussione, vista anche l’età dell’attaccante bosniaco

DICA TRENTASEI – C’è chi ha avuto il coraggio di definirlo “giocatore finito”. Chi ha tremato alla notizia del suo arrivo a Milano. E chi ha esultato quando ha lasciato la Capitale. Eppure, Edin Dzeko ha fatto ricredere tutti. E alzi la mano chi pensa che non sia così. È vero, la carta d’identità non è di certo il suo punto forte ma, quando lo vedi in campo, di quei 36 anni quasi te ne dimentichi. Basti pensare alle ultime due prestazioni contro il Bologna a San Siro e soprattutto l’Atalanta a Bergamo. Partite decisive e decise proprio dalle giocate del classe ’86 bosniaco.

Il peso della maglia numero 9 dell’Inter post-Lukaku

DOPO LUKAKU – Arrivato all’Inter a titolo gratuito dalla Roma nell’agosto del 2021, con un bonus legato alla qualificazione in Champions League (circa 1.2 milioni di euro, ndr), Dzeko si è trovato subito sulle spalle il peso di sostituire Romelu Lukaku, volato in Inghilterra dopo aver conquistato (e poi spezzato) i cuori dei tifosi nerazzurri. Un ventottenne in perfetta forma che lascia il posto a un trentacinquenne, da tanti dato per spacciato, non è di certo il colpo di mercato in cui molti speravano. Ma il bello dei dubbi è che possono essere smentiti. E già dopo pochi giorni dal suo arrivo Dzeko ha fatto intendere a tutti le sue intenzioni: sette gol solo nelle prime dieci giornate. Conclude la sua prima stagione in maglia nerazzurra con 36 presenze in Serie A e 13 sul palcoscenico europeo, collezionando un totale di 17 reti e 10 assist. Non proprio i numeri di un “giocatore finito”. Numeri comunque comprensibilmente lontani dai 54 gol messi a segno in due stagioni da quel ventottenne tanto rimpianto. E in casa Inter si sente la necessità di un ritorno. Lukaku fa marcia indietro, torna a “casa” e Dzeko da titolare diventa (sua) riserva.

L’articolo continua sotto il video del TG Inter-News, edizione di lunedì 14 novembre 2022.

Altro che vecchia riserva: Dzeko nuovo leader

UNA STORIA GIÀ VISTA – È l’inizio di un altro “nuovo” capitolo per i nerazzurri, con una trama e dei protagonisti già conosciuti: il reparto offensivo si regge (ancora una volta) sulla “LuLa”. Ma come in ogni storia non mancano i colpi di scena. Lukaku si ferma nella sfida dell’Olimpico contro la Lazio e l’attaccante bosniaco raccoglie il suo testimone per la seconda volta. Un infortunio che arriva in un periodo non positivo per la squadra, che chiama a gran voce un leader che al momento non esiste. Ed è proprio da quel momento che Dzeko da alternativa diviene necessità. La sua doppietta contro il Sassuolo è ciò che serve per sbloccare i nerazzurri di Simone Inzaghi in campionato, che iniziano la propria risalita in classifica con una serie di vittorie consecutive.

Il contratto in scadenza e le voci sul possibile rinnovo

GIOCATORE COMPLETO – L’aspetto da considerare stavolta non sono i numeri. Le reti con Viktoria Plzen, Bologna e Atalanta sono solo un contorno. E forse in precedenza in pochi sono riusciti ad andare oltre questo. Fisico da centravanti e piedi da trequartista: questo è Edin Dzeko. Giocatori con la sua stazza e la sua tecnica in Italia (e non solo) se ne vedono pochi. Forte fisicamente ma con una classe sopraffina, Dzeko permette ai propri compagni di trovare spesso la giusta trama per il gol. Il suo “dare tutto” per la squadra lo si vede anche nella versione da assist-man che, unita alle sue doti da centravanti, lo rende una certezza per tutto il gruppo. Certezza che rischia di venire nuovamente meno ad anno nuovo, con la questione rinnovo ancora da definire e soprattutto con il ritorno di Lukaku alla guida del reparto offensivo. Un posto da seconda scelta che ha dimostrato ancora una volta di non meritare. Il Cigno di Sarajevo ha preso l’Inter sotto la sua ala protettrice e ad oggi resta un posto dal quale è difficile immaginarsi lontani. Per questo adesso la permanenza a Milano è possibile anche oltre il 30 giugno 2023.

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