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Conte sta cambiando l’Inter europea senza che nessuno se ne accorga

Conte è in grado di far parlare di sé anche senza fare nulla, figuriamoci quando si impegna. Ma guai a fare discorsi costruttivi, all’esterno… Il lavoro portato avanti con l’Inter è notevole ed è diametralmente opposto a quello raccontato dal post-lockdown in poi

TRE SU TRE – L’Inter europea ha debuttato a Bergamo, teatro da Champions League in questa stagione. Poi si è vista a Gelsenchirken e nuovamente a Dusseldorf, ieri sera. Contro Atalanta, Getafe e Bayer Leverkusen le scelte di Antonio Conte sono state le medesime. Le medesime sì ma diverse dalle precedenti. Dal 3-4-1-2 è tornato al 3-5-2, e questo l’hanno notato tutti. Ciò che è cambiato però non riguarda tanto le posizioni quanto i nomi e i compiti tattici in campo. Conte ha cambiato un uomo per reparto rispetto all’undici su cui ha lavorato maggiormente nel pre-Atalanta e nessuno sembra più ricordarsi come giocava l’Inter prima di quell’appuntamento.

TRE MODIFICHE – In difesa Diego Godin da terzo di destra sta dimostrando doti da leadership che Milan Skriniar in questa stagione ha svanito troppo presto. E in attacco Lautaro Martinez è tornato concentrato nei movimenti intorno al centravanti, riproposto spalle alla porta come punto di riferimento, mentre prima era Alexis Sanchez ad agire da regista alto. Con una mossa Conte ha rimesso Romelu Lukaku al centro della manovra nerazzurra, facendo fuori il “finto trequartista” visto per un mese e mezzo. E a centrocampo? Sulla fascia destra è uscito dai radar Antonio Candreva, a cui oggi viene preferito Danilo D’Ambrosio in apertura e Victor Moses in chiusura.

CAMBIA TUTTO – Candreva non pervenuto, quindi. Forse per motivi fisici, forse per altro. Conte preferisce scindere i due compiti tattici – copertura e spinta – anziché l’equilibratore tattico utilizzato finora. Cambia tutto. E la rinascita di Christian Eriksen, finalmente da mezzala anziché dietro le punte, è la notizia più importante di questo finale di stagione internazionale. In tutto ciò, che fine ha fatto Borja Valero? Ecco. Fino alla settimana scorsa il classe ’85 spagnolo sembrava imprescindibile per il presente e addirittura futuro nerazzurro, come dimostrato dalle voci sul rinnovo di contratto. In Germania, per ora, non ha messo piede. Nessuno lo fa notare, strano. La verità è che ogni tre giorno sull’Inter di Conte, finora, si è detto la qualsiasi. Improvvisando. Solo il tecnico e i suoi giocatori sanno quello che stanno costruendo per portare l’Inter ad alzare un trofeo. Il tempo delle chiacchiere è finito e, tra i vari cambiamenti impercettibili, nessuno se n’è accorto.

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