Conte non può pensare, Conte deve agire. Finalmente l’Inter di Eriksen
Conte da qualche partita ha ripreso in mano l’Inter, facendola sua dentro e fuori dal campo. La situazione rischia di precipitare a ridosso di Inter-Shakhtar Donetsk, che potrebbe vederlo alle prese con una decisione che avrebbe dell’assurdo. Sta per scoccare l’ora di Eriksen
VIGILIA PREOCCUPANTE – Attenzione. Tutto quello che leggerete in questo articolo potrebbe essere smentito nel giro di pochi minuti. Siamo tutti in attesa della conferenza stampa di Antonio Conte alla vigilia di Inter-Shakhtar Donetsk. E l’argomento principale, ovviamente, sarà quello che coinvolge i due ultimi infortunati in casa nerazzurra. Le condizioni di Nicolò Barella e Arturo Vidal (vedi articolo) serviranno a capire che tipo di Inter andrà in campo domani sera. La speranza è ascoltare un Conte più rilassato rispetto alle previsioni apocalittiche di queste ultime ore. Ma bisogna prevedere piano B (assente solo uno) e piano C (assenti entrambi). Il piano A, ovviamente, vedrebbe uno tra Barella e Vidal titolare, con l’altro pronto a subentrare, risolvendo anche il problema del primo ricambio a centrocampo. Utopia, oggi. Ma occhio alle notizie e soprattutto alle sorprese che potrebbero arrivare da Appiano Gentile già nei prossimi minuti. Buone, si spera.
ZERO ALTERNATIVE – Facciamo un’altra premessa. Ipotizzando che Barella e Vidal non possano essere rischiati dall’inizio, Conte non avrà scelte. Non esiste nemmeno il periodo ipotetico impostato con il condizionale. Se mancano Barella e Vidal, dovrà giocare Christian Eriksen mezzala. Il 3-5-2 è fatto e finito, al più potranno cambiare gli esterni (più difensivi per ottimizzare la copertura a centrocampo). Non può esistere l’opzione Stefano Sensi dal 1′ né qualcuno (chi?) fuori ruolo. E nemmeno cambiare modulo, tornando al 3-4-1-2 per lanciare Alexis Sanchez trequartista. Perché in quel caso mancherebbero cambi offensivi in panchina e verrebbe accentuato il paradossale problema che dovrà affrontare l’Inter di Conte contro lo Shakhtar Donetsk (vedi focus). Se Conte non ha alternative, non può pensare a come stravolgere l’Inter: deve solo dare fiducia a Eriksen, poi toccherà al centrocampista danese dimostrare il suo valore. Il “caso Eriksen” è stato ufficializzato dall’Inter stessa, ma entrambi ora sono obbligati a dimostrare che l’unica priorità è il bene nerazzurro. Basta polemiche. Tra circa 32 ore si deciderà il futuro europeo dell’Inter (vedi focus).