Basta col “caso Icardi”, per il bene dell’Inter servono risposte chiare
L’ennesima puntata del “caso Icardi”, con le voci giornalistiche su una totale chiusura di Antonio Conte smentite poi da Wanda Nara, fa emergere sempre più un’anomalia che deve essere risolta, per il bene dell’Inter in primis
Oggi si è scatenata l’ennesima puntata sull’ormai stucchevole “caso Icardi”. In mattinata sui giornali è rimbalzata la notizia di un duro confronto telefonico tra Antonio Conte e Wanda Nara (QUI la notizia) in cui ci sarebbe stata chiusura totale da parte del tecnico a ogni ipotesi di permanenza e reintegro in casa nerazzurra dell’attaccante argentino ed ex capitano nerazzurro. Poche ore dopo è arrivata la smentita via social di Wanda Nara (QUI la notizia) e si è tornati al punto di partenza. Vogliamo essere franchi, questa storia ormai comincia a diventare stucchevole e per il bene dell’Inter in primis serve trovare una soluzione, in qualsiasi direzione, ma bisogna finirla con questo teatrino.
IN ATTESA DI CHIAREZZA- Da quel giorno di febbraio in cui l’Inter comunicò, come un fulmine a ciel sereno, la notizia di aver tolto la fascia da capitano a Mauro Icardi per assegnarla a Samir Handanovic si è detto ed è successo tutto e il contrario di tutto e la situazione attuale è che c’è un giocatore, considerato indispensabile fino a pochi mesi fa, che in questo momento è come se si trovasse su una bancarella fuori dai cancelli di Appiano Gentile con un bel cartello “vendesi” appeso al collo. Il giocatore, dal canto suo, non avrebbe nessuna intenzione di restare seduto su una bancarella che per altro al momento non sembra attirare un folto pubblico e preme per rientrare in squadra. Come finirà? Non lo possiamo sapere, ma la speranza di tutti è che una soluzione si trovi il prima possibile, in qualsiasi direzione, verso una cessione o verso una permanenza con reintegro che al momento appare difficile, ma non si può mai sapere, ma una soluzione è fondamentale perché l’Inter non può permettersi di mantenere questo teatrino ormai diventato stucchevole. Il bene dell’Inter deve venire prima di qualsiasi cosa e questa incertezza con un giocatore che rappresenta ancora un patrimonio tecnico ed economico della società non può certamente fare del bene a tutto l’ambiente, non fa bene al progetto di Antonio Conte che ad oggi non sa ancora su quali attaccanti potrà contare, non fa bene a tutto lo spogliatoio, non fa bene alla società che è inevitabilmente condizionata nelle sue scelte di mercato. Il giocatore, salvo una cessione nelle prossime due settimane che al momento appare improbabile, sarà convocato per il ritiro di Lugano e sarà proprio all’inizio della preparazione in Svizzera che, si spera, finalmente si potrà delineare maggiormente quale sarà la fine di questa telenovela.