Editoriali

All’Inter si “litiga”, altrove si “discute”. Ancora disparità di trattamento?

La prima giornata di Champions ha visto Inter e Juventus chiudere con un pareggio condito da presunte polemiche tra i giocatori, ma i fatti vengono riportati in maniera alquanto diverse: le solite disparità di trattamento a sfavore dei nerazzurri?

La prima giornata di Champions va in archivio e le due grandi rivali italiane Inter e Juventus la chiudono con l’amaro in bocca con due pareggi: l’Inter che senza dubbio si aspettava di più dalla gara casalinga contro lo Slavia Praga, la Juventus con un pareggio in casa dell’Atletico Madrid che resta indubbiamente buono per la classifica, ma che ha più il sapore amaro della vittoria buttata visto che i bianconeri erano stati in vantaggio per 2-0. Secondo la stampa entrambe le partite hanno avuto strascichi polemici, si parla infatti di litigio tra Lukaku e Brozovic nell’intervallo di Inter-Slavia Praga, mentre al termine di Atletico Madrid-Juventus c’è stato, a favore di telecamere, un momento di tensione tra Juan Cuadrado e alcuni compagni di squadra prontamente sedato da Leonardo Bonucci, capitano bianconero dopo il grave infortunio di Chiellini. Si tratta di cose normali, che succedono in qualsiasi spogliatoio, a maggior ragione in situazioni complicate come quelle vissute da Inter e Juventus nella loro prima notte europea in questa stagione, ma diverso è il modo in cui i fatti vengono esposti; salta all’occhio in particolare, e non è una novità, come i fatti in casa nerazzurra vengano presentati sotto una luce molto più negativa rispetto a quelli di casa bianconera.

ALL’INTER LA “TENSIONE” E IL “NERVOSISMO” – Analizziamo per esempio come “La Gazzetta dello Sport” oggi in edicola riporta i fatti riguardanti l’Inter. Si parla di “tensione”, di “nervosismo”, di un Lukaku che “soffre” perché è “cosciente di non riuscire a dare il contributo per cui è stato acquistato”. Insomma, uno spogliatoio che è già una polveriera e il grande acquisto del mercato che è già in crisi di identità e pronto per entrare nella hall of fame dei grandi bidoni della storia nerazzurra: come sempre, perlomeno per certa stampa quando si parla di Inter, al primo passo falso della stagione è già tornata la cara e vecchia “crisi Inter”.

SE ALL’INTER SI “LITIGA” ALLA JUVENTUS SI “DISCUTE” – La disparità di trattamento appare in tutta la sua dimensione quando poi andiamo a vedere le parole che la stessa Gazzetta riserva al litigio, anzi, alla “discussione” in casa Juventus. Si parla di un Bonucci “sempre più leader” che interviene a sanare un “diverbio” tra compagni di squadra, un “piccolo episodio”, una “piccola tensione” tra compagni che “accusavano” (tra virgolette, forse non erano nemmeno vere accuse) Cuadrado di avere delle responsabilità sulla rimonta subita dall’Atletico, un sereno e pacato confronto per il quale probabilmente non serviva nemmeno l’intervento di un Bonucci “pacificatore e custode dei segreti di Stato” che invita i compagni a “lavare i panni sporchi in casa”. Se da una parte si esalta, si ingigantisce, dall’altra invece si tende a sminuire, a minimizzare, a “insabbiare”, volendo usare un verbo spesso utilizzato quando si tirano in ballo i “segreti di Stato”.

ANCORA DISPARITA’ DI TRATTAMENTO – Non è la prima volta che succede, anzi, si può dire che i tifosi dell’Inter ci hanno fatto il callo con questa situazione e non è un caso se, risultati a parte, ciò che faceva riscuotere i proverbiali consensi bulgari a José Mourinho tra il tifo nerazzurro erano proprio le varie dichiarazioni di guerra che il tecnico portoghese lanciava nei confronti di una stampa colpevole di non trattare l’Inter come le altre big del nostro calcio. Stiamo parlando di ormai un decennio fa, ma la storia ha radici ancora più antiche, forse perdute nel passato. Gli interisti sono abituati a questo, di conseguenza anche questa storia verrà lasciata alle spalle esattamente come la palese mancanza di equilibrio nel giudicare una squadra dopo il primo intoppo stagionale, alla quarta partita ufficiale di una squadra che ha cambiato quasi tutto quello che si poteva cambiare nel corso dell’estate, ma non si può certo nascondere il fastidio che si prova quando si leggono e si sentono certe cose. L’Inter e i suoi tifosi meritano rispetto e pretendono un trattamento equo. Non si chiede un trattamento di favore, cosa che non rientra nello stile e nella mentalità nerazzurra, ma si chiede che almeno si venga trattati come tutti gli altri senza dover rischiare di finire sempre dietro alla lavagna con un cappello da asino in testa alla prima nota stonata soprattutto quando, ad altri suonatori, vengono fatti passare in cavalleria interi concerti colmi di stecche.

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