Addio Mauro Bellugi, con te se ne va la fierezza dell’animo interista
Mauro Bellugi si è spento all’età di 71 anni. Il cordoglio di tutta la Redazione di Inter-News.it per la scomparsa del simbolo nerazzurro, che da ex difensore si apprestava a diventare osservatore per la società sempre amata.
LUTTO IMPROVVISO – Mauro Bellugi scompare all’età di 71 anni, alla vigilia di un derby tra Milan e Inter. L’ultima beffa che il destino atroce riserva all’ex difensore nerazzurro, dopo l’intervento alle gambe dei mesi scorsi che sembrava avergli ridato una nuova vita. Domani pomeriggio la squadra di Antonio Conte, dopo aver osservato il minuto di silenzio come tutte le altre squadre, giocherà con il segno di lutto al braccio. Doveroso. Ma la speranza è che il ricordo dell’ex calciatore viva innanzitutto nell’animo dei giocatori che scenderanno in campo a San Siro.
INCARNAZIONE TOTALE – Perché Bellugi non era forse tra i più celebri ex giocatori dell’Inter. Ma di sicuro è nel pantheon dei nerazzurri più amati di sempre. Per un tifoso interista è umanamente impossibile non voler bene a Mauro, anche per i più giovani. Per chi non ha avuto la fortuna di vederlo giocare, Mauro era come lo zio preferito che intrattiene tutti ai pranzi di famiglia. Con quell’aria sorniona da vero bauscia, uno spirito che Bellugi ha incarnato sin dai primi passi percorsi in nerazzurro. E che continuava a reiterare nella sua “seconda” carriera, che lo ha reso uno stimato opinionista di calcio in alcune tv locali. Mai una parola fuori posto. Era armato solo di tanto sarcasmo per ergersi ogni volta a difesa della sua Inter. Con la tipica spavalderia contenuta di chi non ha bisogno di alzare i toni per dimostrare la propria superiorità. Con innata fierezza.
ERCOLE NERAZZURRO – Chi invece ha messo alle proprie spalle le sessanta primavere, può vantarsi di aver visto anche la versione-giocatore di Bellugi. Un difensore roccioso, maestro nell’anticipo e nella marcatura asfissiante. Ma non è tanto il suo stile di gioco a lasciare splendidi ricordi, quanto la sua prossemica. Mauro Bellugi giocava sempre a testa alta, col petto in fuori e i lunghi capelli ribelli al vento. Un vero e proprio idolo erculeo per i tifosi dell’epoca, suoi coetanei o più giovani. Non era un giocatore spettacolare perché, esattamente come fuori dal campo, non servono gesti plateali per raccontare se stessi. Bellugi non aveva bisogno, né in campo né fuori, di ricordare a tutti di essere interista. Mauro rappresentava perfettamente l’Inter, perché lo spirito di Mauro è interista. E lo sarà per sempre. Ciao Mauro.