Gomez: “Faccio fatica a pensare al calcio! Come si fa a tornare in campo?”
Gomez – intervenuto ai microfoni di “Sky Sport” – parla del difficile momento dell’Italia per l’emergenza Coronavirus, con un pensiero particolare per la città di Bergamo. Per il capitano dell’Atalanta sarà quasi impossibile poter ricominciare a giocare
SGOMENTO – Alejandro Gomez descrive il suo stato d’animo: «Come sto? Bene, il mio stato d’animo ovviamente è sgomento. La situazione del Paese non è delle migliori. Ovviamente dobbiamo cercare di essere positivi, ma quando ci sono notizie brutte e negative ti rimane il rammarico. Non c’è altro da fare che rimanere a casa e sperare che tutto questo finisca presto. Diciamo che negli ultimi quattro anni tutti insieme abbiamo reso felice una città intera e siamo consapevoli di questo. Quello che stiamo vivendo ora in questo momento è qualcosa di terribile che ancora non riesco a capire. Non solo Bergamo, tutta la Lombardia e tutta Italia. Siamo il Paese dopo la Cina con più contagiati».
ANOMALIA – Gomez non riesce a pensare e parlare di calcio: «È strano perché in questo momento dovrei essere molto felice e orgoglioso di quello che stiamo facendo con il calcio, ma ora dobbiamo guardare ad altro e pensare alle famiglie che soffrono. È un periodo un po’ anomalo. In questo momento faccio fatica a pensare al calcio, cerco di allenarmi ogni giorni per tenermi in forma. È difficile perché guardo le notizie tutto il tempo.
DUBBI – Sulla possibilità di poter ricominciare a giocare, Gomez appare alquanto perplesso: «In questo momento il calcio è l’ultima cosa che mi interessa, non so se tornerà o se torneremo in estate o tra qualche mese ma sinceramente il Paese si deve mettere a posto. Sarà molto difficile tornare a giocare. Devi prendere voli, pullman, andare in alberghi. Come si fa a tornare in campo? Questa è la domanda che mi faccio. Voglio mandare un saluto a tutti i bergamaschi, sono con loro per qualsiasi cosa abbiano bisogno. I bergamaschi sono gente tosta, non si arrende facilmente. Passerà per tutti, forza!».