Coronavirus, Italia e quarantena: rallenta, ma troppi morti. Messi esempio
Coronavirus, Italia e quarantena – 30 marzo: i numeri di oggi sono particolarmente significativi (qui il bollettino) in una settimana annunciata a più riprese come decisiva. Intanto nel mondo del calcio si continua a ragionare sul taglio degli stipendi: parla Messi e fa sempre riflettere
Coronavirus, Italia e quarantena: meno contagi, ma il numero dei morti non lascia pace
Tutti gli esperti stanno confermando la lettura dei nuovi dati: i numeri sono in ribasso. Non sono mai stati tanti come oggi i guariti: 1590 solo nelle ultime 24 ore. Non solo: i nuovi contagi sono 1648 in più rispetto a ieri. Praticamente la metà rispetto al trend di qualche giorno fa. Statistiche ancora importanti, ma in netto miglioramento. Se non fosse per il numero di morti: anche oggi troppi, 812. Lacrime, cordoglio e bandiere a mezz’asta per un’Italia che lotta, ma piange i suoi morti.
Coronavirus: il mondo intero lotta, il calcio ragiona. Taglio degli stipendi doveroso
Il Covid-19 non ha conseguenze solo sul sistema socio-sanitario, ma anche sull’economia globale. Il calcio non è immune, nonostante le parziali e vane resistenze. Si parla di perdite enormi e non solo per i mancati eventi: il deprezzamento dei cartellini, le spese e i bassi introiti affliggono le società. Per questo, ma soprattutto per dovere morale, si parla di taglio degli stipendi dei calciatori. Barcellona, Juventus e moltissime altre società si metterano in linea. Oggi ne ha parlato anche Lionel Messi (qui tutta l’intervista): «La nostra volontà è sempre stata accettare una riduzione dei nostri stipendi perché capiamo perfettamente che si tratta di una situazione eccezionale e siamo i primi che hanno sempre aiutato il club quando ce lo ha chiesto. Perché i campioni veri non si vedono solo sul terreno da gioco».