Burioni: “Coronavirus, contagi sottostimati: il motivo. Oggi segnale tenue”
Burioni ha aggiornato sulle ultime novità relative al Coronavirus. Il medico e divulgatore scientifico commenta i dati odierni (qui il bollettino) e l’idea di effettuare tamponi di massa. Di seguito le sue dichiarazioni in onda su Rai 2 a “Che tempo che fa”
BUONI SEGNALI – Roberto Burioni e i numeri odierni relativi al Coronavirus: «Rapporti intrafamiliari? E’ molto importante e doloroso distanziarsi. Un giovane va a lavorare, prende i mezzi e poi tornando a casa può infettare i propri nonni o genitori. E’ meglio non andarli a trovare, fargli sentire il proprio affetto a distanza. Dati di oggi? Non devono rasserenarci. Dobbiamo pensare alla grandissima maggioranza degli italiani che ha fatto il loro dovere – dice Burioni -. Non ai pochi che trasgrediscono. E’ un segno molto tenue ma ci autorizza a pensare che tutti i sacrifici che stiamo facendo sono utili. Ma ci invita anche a essere ancora più rigorosi: se molliamo minimamente, sono guai grossi. Viviamo in una situazione molto frustrante: vediamo i risultati dei nostri comportamenti tra 14-20 giorni. I dati che ci hanno terrorizzato erano dovuti a quella settimana sprovveduta».
DATI SOTTOSTIMATI – Roberto Burioni fa anche un’analisi qualitativa dei dati: «Vorrei dire di non guardare con particolare attenzione al numero di contagi: è probabilmente molto sottostimato. Io da medico seguo telefonicamente almeno una ventina di persone che hanno certamente il Coronavirus. A nessuna di queste è stato fatto il tampone. Tamponi di massa? Non è necessario. Tutti dobbiamo comportarci come se la persona che abbiamo davanti sia infettivo. Il problema di questo virus è che il paziente è infettivo due giorni prima dei sintomi. Vanno fatti a chi ha avuto la sintomatologia, adesso sta bene e deve uscire. Deve essere sottoposta a due tamponi per essere certi che non abbia più la malattia».