Perisic sul mercato? Cessione difficile per il croato, nonostante gli Europei
Ivan Perisic potrebbe essere una delle cessioni a cui punta l’Inter, per diverse ragioni. Tuttavia lo scenario di mercato è complicato.
CESSIONE GOLOSA – Ivan Perisic è uno dei profili cedibili che più ingolosiscono le casse dell’Inter. Il croato arriva infatti nell’estate del 2015 a Milano, a fronte del pagamento di 19 milioni di euro per il cartellino. Il suo valore nel bilancio nerazzurro è quindi quasi nullo: ciò significa che all’Inter basterebbe una decina di milioni per realizzare una plusvalenza. Tuttavia, come sempre, quando si parla di mercato non si può trascurare un terzo fondamentale soggetto (vedi focus): serve un altro club che avanzi ai nerazzurri un’offerta.
DIFFICOLTÀ NOTE – E in questo senso il passato è foriero di insegnamenti per l’Inter. I nerazzurri non hanno ricevuto offerte per Perisic né nell’estate 2018, quando il croato arrivò secondo ai Mondiali, segnando pure un gol in finale. E hanno fatto molta fatica a piazzarlo anche nell’estate successiva, accontentandosi del prestito al Bayern Monaco. Prestito da cui Perisic rientra da Campione di Germania e d’Europa, senza riuscire ugualmente ad attirare offerte. E difficilmente avverrà dopo i prossimi Europei, in cui il 14 nerazzurro scenderà in campo con la Croazia.
FUTURO DELINEATO – Pertanto è lecito non attendersi che il telefono di Viale della Liberazioni squilli troppo frequentemente per Perisic, nelle prossime settimane. A rendere il suo profilo poco attraente subentrano molteplici fattori. In primis l’età (è un classe 1989), e poi l’ingaggio: 5 milioni di euro netti a stagione. Aggiungiamoci poi che manca un solo anno alla scadenza del contratto del numero 14 con l’Inter. Facile quindi ipotizzare che, in assenza di offerte, la società si accontenti di andare a scadenza a giugno 2022. Ottenendo poi un beneficio dal risparmio del suo ingaggio, sperando nel frattempo di aver trovare un profilo più giovane e meno costoso per coprire la fascia sinistra.
Inter, si fanno i conti di mercato: ma nessuno considera un terzo soggetto