Olivari: “Inter, Sabatini si dimise per Cancelo! Aveva un piano clamoroso”
Stefano Olivari, Direttore di “Indiscreto” e tifoso interista, in un articolo per il sito stesso ha svelato che Walter Sabatini (tornato alla ribalta nel mondo Inter dopo l’intervista rilasciata a “Repubblica”, QUI) si sarebbe dimesso come coordinatore del network di Suning a causa di Joao Cancelo: l’ex DS di Roma e Palermo aveva un piano clamoroso pur di non vederlo alla Juventus
IL RETROSCENA – Di seguito i passaggi in questione dell’articolo di Stefano Olivari: “[…] Walter Sabatini ammette di avere sbagliato con Zhang, di avere avuto all’Inter poca pazienza anche se con i cinesi e le loro modalità decisionali, una riunione dietro l’altra, avere pazienza è difficile. Sabatini non lo dice, perché nella vita non si sa mai, ma ‘Indiscreto’ nella sua miseria morale e materiale può dire quale sia stata una delle principali cause dell’addio all’Inter, nel marzo dell’anno scorso, dopo nemmeno un anno da consulente globale del gruppo Suning. Questa causa fa di nome João e di cognome Cancelo. Non certo il laterale più forte del mondo, come è diventato per i media italiani mezzo secondo dopo avere firmato per la Juventus, ma un giocatore da Champions League e un gravissimo errore della dirigenza dell’Inter anche con il senno del prima. Non è stato riscattato per il fair play finanziario UEFA, recitano i ragionieri prestati al non giornalismo, che ancora stanno cercando di spiegare il finto prestito da 180 milioni di Kylian Mbappé e le mille operazioni fra parti correlate (alcune riguardanti anche l’Inter, tipo la Pinetina ribattezzata Suning) passate in cavalleria. L’idea di Sabatini, ben cosciente che sul giocatore c’era la Juventus, era quella di riscattarlo entro il 31 maggio dal Valencia per i 35 milioni pattuiti nel quadro dell’operazione che coinvolgeva anche Geoffrey Kondogbia. Non era sicuro di poterlo trattenere per il fair play e per altre considerazioni (Luciano Spalletti che inspiegabilmente pressava per Radja Nainggolan, il suo Vladimir Jugovic, che peraltro già a Roma era in netto declino) di mercato, ma era sicurissimo di poterlo rivendere per più dei 35 milioni entro fine giugno e di sicuro non alla Juventus. Le strategie per crescere passano anche, se non soprattutto, dal mancato rafforzamento della concorrenza. Da notare che a marzo Cancelo stava rientrando in forma dopo essere tornato tre mesi prima da un grave infortunio: Sabatini lo aveva preso rotto, a maggior ragione lo avrebbe tenuto risanato. Ricevuto un no, o più verosimilmente nessuna risposta, dal mondo Suning e constatata la freddezza degli altri dirigenti interisti, quelli che fra qualche mese Giuseppe Marotta non vorrebbe-dovrebbe rivedere più, Sabatini ha salutato la compagnia. Un’occasione persa per lui ma anche per l’Inter”.