Inter di Conte, un ruolo già coperto. Ora il resto: con quanti innesti?

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Entro quarantotto ore Antonio Conte sarà, anche ufficialmente, il prossimo allenatore dell’Inter (vedi articolo). Il successore di Luciano Spalletti dovrà ringraziare chi lo ha preceduto perché ha portato la squadra in Champions League, ma adesso servirà lo step successivo per tornare a vincere: a livello di squadra, intanto, c’è un passo avanti già fatto.

DIGIUNO DA INTERROMPERE – La giornata appena conclusa ha visto l’ottavo “anniversario” dell’ultimo trofeo vinto dall’Inter, la Coppa Italia del 29 maggio 2011. Un qualcosa da interrompere quanto prima, ma viste le competizioni che i nerazzurri dovranno giocare nella prossima stagione bisognerà aspettare dodici mesi. È anche per questo, presumibilmente, che la società ha deciso di salutare Luciano Spalletti: oggi, o domani (venerdì) al massimo, arriverà l’annuncio di Antonio Conte e con lui si inizierà a progettare un nuovo ciclo. Dopo quello del ritorno in Champions League adesso c’è la necessità di fare un avanzamento, ossia ritornare a vincere perché l’Inter è troppo tempo che non mette il suo nome nell’albo d’oro.

LAVORO GIÀ FATTO – Per farlo Conte può contare su una base solida: la difesa. Diego Godin verrà ufficializzato a breve, Stefan de Vrij e Milan Skriniar (quest’ultimo con rinnovo di contratto) sono ovviamente punti fermi e poi c’è pure Andrea Ranocchia, anche lui con prolungamento recente. Andrà quasi certamente via Joao Miranda, con Alessandro Bastoni di rientro dal Parma (a meno di inserimento in altre operazioni), ma intanto il pacchetto arretrato è già completo e pronto per l’eventuale passaggio alla difesa a tre.

GLI ALTRI – Conte, assieme a Piero Ausilio e Giuseppe Marotta, potrà quindi concentrarsi sulle altre posizioni, anche per aumentare il numero di gol a disposizione. Se nell’ultima Serie A la difesa è stata la seconda meno battuta (dietro solo alla Juventus campione d’Italia) l’attacco è appena il sesto del campionato, e con le posizioni di Mauro Icardi e Ivan Perisic in forte dubbio ecco che andranno trovati nuovi giocatori, anche per dare maggiori soluzioni offensive (senza dimenticare il centrocampo, da anni “corto” a livello qualitativo e quantitativo: ecco perché si parla di Nicolò Barella del Cagliari e non solo). Considerato che Keita Baldé Diao, nonostante il gol di domenica, non dovrebbe essere riscattato sono presumibili almeno tre novità offensive: da ora ci sono tre mesi, visto che la chiusura del mercato è stata fissata a lunedì 2 settembre, c’è tutto il tempo per far bene e con i soldi della Champions League in più che di certo non fanno male.

Pubblicato da
Riccardo Spignesi

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