Graziani: “Kulusevski, cifra esagerata. Inter più attenta al presente”
L’acquisto di Dejan Kulusevski, passato dall’Atalanta alla Juventus per una cifra superiore ai 40 milioni di euro, è il colpo di questo mercato invernale. Secondo molti addetti al settore, l’Inter è rimasta beffata, dopo aver a lungo inseguito lo svedese classe 2000, in prestito al Parma. Non è dello stesso avviso Francesco “Ciccio” Graziani, intervenuto ai microfoni di “Radio Sportiva”.
TROPPI SOLDI – L’Inter non è rimasta beffata, nel vedere Dejan Kulusevski diventare un giocatore della Juventus. Questa l’opinione di Francesco Graziani: «Io credo che l’Inter in questo momento fosse alla finestra per capire meglio le qualità e le potenzialità di questo giocatore, per intervenire magari tra 2-3 mesi. Kulusevski a me piace, è bravo, e ha delle grandi potenzialità di crescita. Questi soldi spesi sono secondo me una cifra esagerata, infatti a Bergamo stanno ancora brindando con delle grandi bottiglie di champagne perché hanno ricevuto una cifra che non si sarebbero mai aspettati. L’Inter avrà offerto 30-35 e non è andata oltre; alla Juventus sono stati più rapidi, più bravi sotto questo aspetto».
TESTA AL PRESENTE – Secondo Graziani, l’Inter non ha rilanciato per Kulusevski anche perché si sta concentrando maggiormente sul presente: «L’Inter in questo momento sta pensando più al presente, e secondo me non è neanche sbagliato. Perché mai come in questa stagione l’Inter potrebbe togliere l’egemonia alla Juventus in fatto di vittoria dello scudetto. E quindi sono concentrati su giocatori fatti: vogliono prendere sia Olivier Giroud, e vogliono prendere Arturo Vidal; con questi due giocatori abbassano molto il gap con la Juventus. E se la Juventus dovesse distrarsi con quella coppa che vogliono tanto (la Champions League, ndr), ecco che l’Inter potrebbe andare in contro ad una stagione straordinaria. Vincere lo scudetto in Italia contro quella super corazzata sarebbe una soddisfazione doppia. Ecco perché credo che l’Inter non sia andata forte su Kulusevski: in questo momento è molto più attenta al presente che non al futuro».