Faggiano: “Se la Serie A e il calcio non riparte si esce con le ossa rotte”
Faggiano, direttore sportivo del Parma, è stato molto duro nei confronti dell’eventuale stop al calcio e alla Serie A. In collegamento con “Sportitalia Mercato” ha fatto notare tutte le difficoltà che un blocco definitivo della stagione avrebbe sul movimento.
SITUAZIONE DA GESTIRE – Daniele Faggiano, direttore sportivo del Parma, non vuole fare polemica sulla ripresa della Serie A: «Onestamente a me interessano poco le fazioni politiche. L’unica cosa che dico, da sempre e pure ai miei collaboratori, è che forse le date le stiamo buttando tanto per buttare. Ma non da oggi o da ieri: da quando abbiamo smesso di giocare. Si doveva cercare di parlare meno e fare i fatti, decidendo dentro o fuori. Non vi nascondo che, nel mio piccolo, vorrei cercare di aiutare il sistema calcio, ma ci sono tante situazioni. Ho sentito i medici, che hanno fatto giustamente, ma per un protocollo si dovrebbero interpellare tutte le componenti. Se si fa una tavola rotonda con nessuno che ha giocato a calcio, ha organizzato una trasferta o un ritiro, è chiaro che ci sono problemi».
CAMBIAMO – Faggiano esprime la posizione: «Il Parma è stato messo un po’ in mezzo, nel senso che è uscito un comunicato da qualcuno, non so chi, che diceva che non volevamo giocare. I medici hanno una chat loro ed è uscito quello che si dicevano: secondo me non andiamo tutti nella stessa direzione. Non è facile, io fossi stato il ministro Vincenzo Spadafora non sarei andato da Fabio Fazio. Se devo dire la mia c’è qualcosa che si può migliorare: sia Gabriele Gravina sia i suoi collaboratori lo stanno vedendo. È normale che un mio calciatore possa andare in un parco, dove ci sono tutti, e tenere chiuso il centro sportivo? Secondo me aprendo Collecchio ci si potrebbe allenare un’ora a testa da soli. Non sarebbe bello, dopo questa pandemia, ripartire col calcio nelle aule di tribunale. Se non si dovesse ripartire qualcuno uscirebbe con le ossa rotte».