Eriksen via dall’Inter: dalle parole di Marotta un indizio su come cederlo
Eriksen dovrà essere uno dei primi nomi da affrontare nel mercato di gennaio dell’Inter. Le parole di Marotta prima della partita col Verona (vedi articolo) danno indicazioni su come il danese sarà trattato nell’imminente finestra di trasferimenti.
NON FUNZIONALE – «Non è una punizione, non è funzionale ed è un dato di fatto. Questo non penalizza la sua professionalità, ma è giusto dargli la possibilità di andare altrove se viene trovata una soluzione adeguata». Così Giuseppe Marotta mercoledì pomeriggio, a pochi minuti da Verona-Inter, sulla situazione di Christian Eriksen. Che il danese, negli ultimi mesi titolare solo il 13 dicembre a Cagliari, sarà ceduto ormai non ci sono più dubbi. Il problema è: come? Pagato complessivamente ventotto milioni di euro, di certo non vale “solo” quei soldi. Poco più di un anno fa, per dire, il Real Madrid si sarebbe potuto spingere fino a circa cento. L’acquisto a quella cifra dal Tottenham era legato al fatto che era in scadenza di contratto al 30 giugno, e si sarebbe potuto trasferire in nerazzurro a inizio di questa stagione a parametro zero.
NIENTE SCONTI – Il prossimo club di Eriksen non potrà (e non dovrà) certo pagarlo pochi spiccioli. Svenderlo, dopo averlo pagato già una cifra di gran lunga inferiore al suo reale valore, sarebbe un ulteriore errore di una gestione già di suo non perfetta. Si parla tanto di uno scambio, anche perché permetterebbe a entrambe le squadre di mettere a bilancio una cifra alta (come, in fondo, hanno fatto in estate Barcellona e Juventus con Arthur e Miralem Pjanic), ma occhio a un’altra soluzione. Che Marotta dica “dargli la possibilità di giocare altrove” è un indizio da considerare. E se, alla fine, andasse via “solo” in prestito per rilanciarsi e magari avere una seconda chance all’Inter? A fine stagione la situazione potrebbe essere diversa, sia per Eriksen sia (forse) per Antonio Conte: in fondo è quanto successo già con Ivan Perisic.