Bellinazzo: “Inter, nessun obbligo di plusvalenze! Suning porta 90 mln”

Marco Bellinazzo, giornalista del “Sole 24 Ore”, intervenuto in collegamento telefonico durante “QSVS” su “TeleLombardia” ha spiegato la differenza tra regime di settlement agreement e ordinarie normative del Fair Play Finanziario cui rientra l’Inter a partire da quest’anno. Suning toccasana per il fatturato

BOCCATA D’OSSIGENO – I chiarimenti di Marco Bellinazzo: «Perché al Milan non viene concesso il settlement agreement come all’Inter (nel 2015, ndr)? Il problema è che il Milan ha già fatto sanzione e il settlement lo puoi fare quando non sei già stato sanzionato. Cosa cambia per l’Inter dopo l’uscita dal settlement? Che un obbligo si trasforma in facoltà, ovviamente mi riferisco alla questione delle plusvalenze di cui tanto si è discusso: fino al 2018 l’Inter doveva chiudere il bilancio anno per anno a zero, con l’obbligo, nel caso in cui il deficit operativo tra entrate e uscite fosse negativo di un certo ammontare, di fare delle plusvalenze che permettevano sul conto economico di arrivare vicino allo zero grazie a un’entrata di bilancio compatibile con le prescrizioni UEFA. Nel momento in cui il settlement si è chiuso l’Inter rientra nelle ordinarie normative del Fair Play Finanziario, quindi potrà fare un deficit di 30 milioni sui singoli trienni che vanno calcolati anno per anno. Al momento di fare i conti a fine anno potrà scegliere se fare le plusvalenze per colmare il gap considerato che ha un triennio per rientrare nei paletti del FPF senza l’obbligo di fare zero pena esclusione dalle coppe europee. L’Inter ha portato il suo fatturato sui 300-350 milioni perché in una situazione più tranquilla dopo tante vicissitudini societarie è riuscita ad avere il supporto di Suning che in Asia, specie in Cina, ha realizzato quasi 90 milioni di entrate da quell’area. L’anno prossimo potrà avvicinare queste cifre a quelle della Juventus, almeno dal punto di vista delle entrate».